Il PROCESSO

Rapina al blindato, c’è lo “sconto” 

Per Laierno cade in Appello l’aggravante camorristica. In primo grado aveva avuto 15 anni

Sconto di pena per Enrico Laierno, il rapinatore solitario protagonista dell’assalto armato e dei colpi d’arma da fuoco lungo corso Ettore Padovano: i giudici della Corte d’Appello di Salerno hanno ridotto di quattro anni la pena iniziale disposta dai giudici di primo grado, ricalcolando da 15 a 11 anni il conto in sede di sentenza, annullando contestualmente l’aggravante del metodo mafioso.
Laierno, difeso dall’avvocato Bonaventura Carrara, è ritenuto dalla Procura Antimafia uno specialista nel settore dei colpi armati. Tre anni fa imbracciò una vecchia mitraglietta nel corso di un folle tentativo di rapina nel cuore della città di Pagani, in piena mattinata, ingaggiando un conflitto a fuoco con le guardie giurate per mettere le mani sui plichi di valori e denaro destinati al Monte Paschi di Siena. La sentenza di primo grado recepì quasi in toto la richiesta di condanna fatta dal pm Antimafia Vincenzo Montemurro. Il magistrato titolare dell’indagine. Il pregiudicato paganese fu riconosciuto colpevole del reato di tentato omicidio del gioielliere Enrico Malet, colpito al volto nel corso del tentativo criminale, incrociato durante la fase preparatoria del colpo, frapposto per puro caso tra lo stesso rapinatore e il suo obiettivo, il bottino del furgone portavalori della Securpol.
(a. t. g.)
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