Raid incendiario contro una pescheria 

A fuoco la saracinesca del locale al confine tra Scafati e Santa Maria La Carità. Il proprietario: mai ricevuto minacce

SCAFATI. Ci sarebbe l’ombra del racket dietro il raid incendiario ai danni di una pescheria al confine tra Scafati e Santa Maria La Carità. Non hanno dubbi i carabinieri della tenenza di via Oberdan che, su delega della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, indagano sull’episodio avvenuto nella notte di ieri. In fiamme è andata la saracinesca del locale molto noto in zona e frequentato anche da tanti residenti nell’hinterland vesuviano. Un atto intimidatorio arrivato a ridosso delle festività di Capodanno, che ha creato, oltre ai danni per la sostituzione della porta d’ingresso della pescheria, problemi per le vendite in occasione del cenone di San Silvestro.
Subito sono intervenuti i Vigili del fuoco del distaccamento di Nocera Inferiore che hanno cercato di limitare i danni, domando in poco tempo l’incendio. In zona sono arrivati anche i carabinieri coordinati dal tenente Gennaro Vitolo che poi, in mattinata, hanno raccolto la denuncia formalizzata dal titolare dell’attività commerciale. Sentito nell’immediatezza dei fatti e anche ieri mattina in caserma, il proprietario della pescheria ha spiegato di non aver ricevuto minacce estorsive o strane richieste in prossimità delle festività natalizie. Non si esclude al momento anche un presunto debito legato alla fornitura della merce o problemi di natura personale del titolare con familiari o amici. Tuttavia, la pista principale resta quella del racket visti anche gli ultimi episodi registrati in città.
Richieste di “regali” ai commercianti di Scafati sono finiti già al vaglio delle forze dell’ordine, che però operano tra mille difficoltà. Una tra tante resta sicuramente il clima di omertà che non sta permettendo agli investigatori di fare piena luce sugli episodi. Il dado però è tratto, soprattutto dopo il raid alla pescheria al confine con Santa Maria La Carità: la città, senza un clan al comando degli affari, è oggetto di diverse “trattative” tra molti gruppi criminali. Vicende che sono già al vaglio della Procura Antimafia di Salerno, che da settimane guarda da spettatore interessato a quelle che sono le dinamiche scafatesi. Per questo il raid di ieri notte alla pescheria al confine con Santa Maria La Carità appare come un altro segnale pericoloso, che però Dda e carabinieri non hanno intenzione di far passare inosservato. Un atto intimidatorio che, insieme alle richieste di denaro ai commercianti della città dell’Agro prima del Natale, però, ora potrebbe dare una svolta all’attività investigativa ora di competenza anche dei militari dell’Arma.
L’emergenza sicurezza non accenna dunque a finire a Scafati e anche i partiti politici chiedono attenzione allo Stato per la città. Nei giorni scorsi, attraverso la parlamentare 5 Stelle, Luisa Angrisani, è stato in visita alla locale tenenza dei carabinieri il sottosegretario alla difesa, Angelo Tofalo.
Domenico Gramazio
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