Raid in via Palinuro, oggi l’autopsia

La perizia sarà effettuata al “Ruggi”. Stabili le condizioni della donna a cui Memoli ha sparato prima di suicidarsi

Non si sbilanciano i medici del “Ruggi”: Giuseppina Pappalardo è uscita, sì, dal coma ma è ancora sotto stretta osservazione. La donna è sedata, risponde a qualche stimolo ma è assolutamente prematuro fare una stima dei danni che potrebbe aver riportato in seguito al colpo di pistola che lunedì sera l’ha raggiunta alla testa, sparato dalla pistola modificata calibro 9 in possesso del suo ex compagno, Antonio Memoli, poi morto suicida. Le sue condizioni restano, però, stabili senza far registrare né miglioramenti né, per fortuna, peggioramenti. La prognosi sul suo stato di salute è, quindi, ancora riservata.

Decisivo è stato sicuramente l’intervento chirurgico cui Giuseppina è stata sottoposta nella notte tra lunedì e martedì per riallineare alcuni frammenti ossei e rimuovere una scheggia in metallo del proiettile. «Il cervello – ha però assicurato il primario del reparto di Rianimazione, Romualdo Cirillo – non è andato in sofferenza». Si spera che ci possano essere novità positive nelle prossime ore.

E nella mattinata di oggi verrà effettuato anche un altro atto dovuto, l’autopsia – disposto dal sostituto procuratore Guglielmo Valenti, titolare dell’inchiesta aperta in seguito alla sparatoria – sul corpo dell’autore del folle gesto messo a segno lunedì sera in via Palinuro, a Mercatello, Antonio Memoli appunto, il volontario della Croce Verde impazzito di gelosia dopo che la sua compagna lo aveva lasciato. Un esame che consentirà di completare la raccolta degli elementi utili alla ricostruzione dei fatti, insieme a quanto raccolto dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, diretti dal maggiore Michele De Maio, sulla scena del delitto e presso l’abitazione del 56enne. Alle 10.30, presso l’obitorio dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” dove il corpo dell’uomo è stato portato dopo la tragedia, il medico legale incaricato dal magistrato effettuerà l’esame che farà ulteriormente chiarezza sugli ultimi istanti di vita del 56enne che lunedì sera ha premuto il grilletto più volte, l’ultima contro se stesso dopo essersi puntato la sua pistola giocattolo modificata alla bocca.

Una volta effettuata l’autopsia, la salma dell’uomo potrà essere restituita ai suoi familiari che potranno così prevedere quando e dove dare l’ultimo saluto al loro caro. È probabile che il funerale di Memoli venga celebrato nel centro storico, zona di provenienza della famiglia del defunto benchè il 56enne da tempo vivesse a Pontecagnano, in un appartamento che fino a qualche settimana fa condivideva con Giuseppina. Probabile anche l’ipotesi Fratte, quartiere in cui attualmente vive e lavora il fratello della vittima, Matteo, titolare di una pizzeria.

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