IL CASO

Raid contro le auto a Salerno, i nove arrestati: «Sì, sparammo ma era soltanto un gioco» 

I giovani sono stati ascoltati dal giudice per il raid di ottobre

SALERNO. Hanno ammesso di essere stati quella notte nelle due auto che hanno danneggiato diverse vetture in sosta a Salerno i giovani finiti ai domiciliari per il raid dell’11 ottobre scorso. Ieri mattina il gip Maria Zambrano ha ascoltato il 29enne Ciro Torino, il ventenne Carlo Verde e il gemello Gaetano, il 24enne Francesco Iaquinandi, il ventenne Corrado Fiamma, i ventunenni Roberto Pagano e Antonio Marrazzo, il 19enne Alfonso Ciancia (tutti di San Marzano Sul Sarno) e il 30enne Antonio Iaccarino di Pagani. I fratelli gemelli Verde, difesi dall’avvocato Amato del Giudice, hanno ammesso gli addebiti, ma avrebbero sostenuto di non essersi resi conto della portata dei fatti commessi nella notte dell’11 ottobre. Roberto Pagano, assistito dall’avvocato Enrico Bisogno, ha ammesso anche lui, sostenendo che si era trattato di una goliardata, fatta senza riflettere su quanto avrebbero causato. Subito dopo si sarebbe pentito, tant’è che non ha commentato alcunché sul gruppo Whatsapp “’o sistema” che condivideva con gli altri indagati.

Salvatore De Napoli
©RIPRODUZIONE RISERVATA