Ragazzo ferito da una fucilata «È grave, meglio non operare»

Il 12enne di Morigerati ancora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale “Santobono” di Napoli Lo zio indagato per lesioni gravissime ma i carabinieri stanno vagliando la posizione di altri cacciatori

MORIGERATI. Restano gravi ma stazionarie le condizioni di salute del 12enne di Sicilì B.P. rimasto ferito domenica pomeriggio da una fucilata durante una battuta di caccia al cinghiale con il papà, lo zio e altri tre cacciatori di Morigerati. Il bambino è attualmente ricoverato presso il reparto di rianimazione dell’ospedale “Santobono” di Napoli dove i medici, visto le condizioni precarie di salute, hanno preferito non intervenire chirurgicamente. «Le sue condizioni sono stabili e lievemente migliorate» hanno spiegato i sanitari, ma la prognosi è ancora riservata.

Intanto proseguono le indagini dei carabinieri della compagnia di Sapri, diretti dal tenente Michele Zitiello, che nelle ultime ore hanno interrogato in caserma tutti i partecipanti alla battuta di caccia. È ormai chiara anche la dinamica. La fucilata che ha colpito al petto il bambino è stata esplosa accidentalmente dallo zio che fin dal primo momento ha ammesso le proprie responsabilità.

«È stato un terribile incidente – ha raccontato in lacrime ai carabinieri - ho sparato ad un cinghiale tra i cespugli ed ho colpito mio nipote. Non lo avevo visto. Non avrebbe dovuto trovarsi in quel posto. Non volevo, non volevo...». L’uomo è stato denunciato a piede libero e ora dovrà rispondere dell’accusa di lesioni gravissime. Intanto il fucile, una doppietta calibro 12, regolarmente detenuta, è stata sottoposta a sequestro.

Ancora al vaglio degli inquirenti la posizione del padre del ragazzo, persona molto conosciuta e stimata in paese, dipendente della Comunità Montana.

Cosa ci faceva un bambino di 12 anni nel bel mezzo di una battuta di caccia al cinghiale? È questo il principale interrogativo al quale dovrà rispondere il genitore dinanzi all’autorità giudiziaria.

L’incidente è avvenuto domenica pomeriggio pochi minuti dopo le 16, in località Tortorella, zona impervia al confine con il comune di Vibonati. Lo zio, agricoltore incensurato, ha sparato ad un cinghiale e ha colpito involontariamente all’emitorace sinistro il nipote. Le condizioni del 12enne sono apparse subito molto gravi.

Il bambino è stato prima trasportato dal papà e dallo zio in auto all’ospedale dell’Immacolata di Sapri, poi trasferito in ambulanza prima al “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno e successivamente al Santobono.

Era stato anche richiesto l’intervento dell’eliambulanza ma, per problemi tecnici, non è stato autorizzato il volo.

Il bambino ha perso molto sangue. A colpirlo un unico pallettone calibro 12, di quelli che si usano per la caccia al cinghiale, a un’ottantina di metri di distanza.

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