IL CASO

Ragazzino picchiato a Scafati, l'Arcigay alza la voce

Il segretario nazionale Piazzoni: «Servono dei percorsi educativi per cancellare l'emarginazione»

SCAFATI - «Si aggiorna ormai con una frequenza allarmante l'elenco dei ragazzi e delle ragazze che in ogni parte del Paese finisco nel mirino di bulli e baby gang, diventando bersagli di violenze ed emarginazione». Il segretario nazionale dell'Arcigay, Gabriele Piazzoni, alza la voce dopo l'aggressione ai danni di un giovane avvenuta a Scafati, picchiato perchè gay da un gruppo di giovanissimi che frequentano la stessa scuola. «Abbiamo letto atterriti del suicidio di un diciassettenne a Torino, esasperato dalle angherie dei bulli. In ogni occasione lo ripetiamo: l'unico antidoto a questa deriva è l'educazione alle differenze - sottolinea Piazzoni -. Tuttavia, dietro al dolore e all'indignazione che tutta la politica esprime a commento di questi fatti, c'è un pezzo di quella stessa politica, trasversale a partiti e a schieramenti, che metodicamente ostacola i progetti che tante associazioni come la nostra portano avanti nelle scuole, rivendicando il diritto delle famiglie di sottrarre i figli da questi percorsi educativi. In questo modo, omotransfobia, sessismo, machismo, razzismo si trasmettono di genitore in figlio, come un fatto inesorabile, anzi perfino legittimo in quanto familiare e tradizionale. Di questa politica, che offre riparo ai violenti, non possiamo che vergognarci». Del caso parla anche il presidente dell'Arcigay salernitana, Francesco Napoli. «Il Comitato Territoriale Arcigay Salerno esprime la vicinanza di tutta la comunità al giovane tredicenne aggredito a Scafati. Il Comitato Arcigay conferma la disponibilità alla famiglia per un supporto legale gratuito e conferma l'intenzione di costituirsi parte civile in un eventuale processo. Sempre più le minoranze sono oggetto di aggressioni e discriminazioni che partono e si alimentano, specie tra le nuove generazioni, attraverso un linguaggio sempre più violento e pregiudizievole. La scuola e tutte le agenzie educative sono chiamate ad uno sforzo comune di contrasto alle discriminazioni e di diffusione di una sana cultura delle relazioni».