IL CASO

Raffaele, un bagno e poi la tragedia

Giallo sulla morte di Carratù, scomparso in mare mentre scherzava con gli amici

MERCATOSAN SEVERINO -  Una giornata all’insegna del divertimento culminata in una tragedia che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. C’è incredulità e sgomento a Mercato San Severino per la scomparsa di Raffaele Carratù , il cui corpo è stato ritrovato senza vita al porto di Salerno nella tarda mattinata di martedì dopo che del 39enne non si avevano notizie da quasi 48 ore. Choc in particolare ad Acquarola e presso la parrocchia di San Michele Arcangelo dove l’uomo, residente nella frazione, era molto conosciuto. Una piccola comunità di circa 700 abitanti che lo apprezzava come un «bravo ragazzo » e un «gran lavoratore».

In attesa del dissequestro della salma e dei funerali resta il giallo sulle ultime ore di vita del muratore, che lavorava in un’azienda del paese. Domenica si era recato a Salerno con tre amici, a quanto emerso per trascorrere una semplice giornata di mare. Qualcosa però non è andato per il verso giusto. Il gruppo si sarebbe intrattenuto in spiaggia (l’ultimo avvistamento di Carratù era stato nella zona della Baia) concedendosi qualche ora di relax. Qualcuno di loro avrebbe alzato un po’ il gomito. Tutto lascia pensare che al momento della sparizione, Carratù stesse facendo il bagno: è stato infatti ritrovato con addosso un costume. In acqua lo avrebbero visto l’ultima volta anche gli amici, per poi perderne le tracce, forse dopo essersi addormentati sull’arenile. Era un tipo propenso allo scherzo, il 39enne operaio, ragion per cui non si sarebbero preoccupati più di tanto, almeno inizialmente, quando non lo hanno visto tornare.

Poi però, con il trascorrere del tempo, la preoccupazione per la sua sorte sarebbe via via cresciuta, fino a indurli a rivolgersi alla questura. In seguito hanno anche riportato ai familiari la sua auto, con cui i quattro erano arrivati nel capoluogo. Iniziavano dunque le ricerche e si moltiplicavano gli appelli, anche tramite catene social, a chiunque avesse notizie del muratore. Speranze definitivamente tramontate martedì nel momento in cui gli uomini della Guardia costiera hanno rinvenuto il cadavere tra gli scogli del molo Masuccio. Le forze dell’ordine hanno sequestrato i cellulari dei tre amici nell’ambito delle indagini utili a ricostruire l’accaduto. Tutto il paese si è stretto intorno alla madre (con cui viveva), ai due fratelli e alla sorella, in attesa che la salma venga restituita al termine dell’esame autoptico per l’ultimo saluto al 39enne.

Francesco Ienco