Radiologia, caos e disagi Sindacalisti contro l’Asl

Da una settimana rotte le apparecchiature a Battipaglia, gli utenti invadono Eboli Operatori sotto pressione per la mole di lavoro. Sparano: «Colpa dell’Azienda»

La Radiologia del “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia è ferma da circa una settimana. E i degenti vengono indirizzati al “Maria Santissima Addolorata di Eboli”. Il guasto sarebbe dovuto, come spiegato dai sindacalisti Ivan Montefusco della Cgil ed il segretario Uil, Vito Sparano dalla rottura dei tubi per effettuare i raggi x. Un guasto tecnico che sta avendo pesanti ripercussioni sulla Radiologia dell’ospedale ebolitano. «È circa una settimana spiega Montefusco - che arrivano da noi pazienti di Olevano, Montecorvino, Bellizzi, Battipaglia oltre a quelli del Cilento, ebolitani e zone limitrofe. È chiaro che è un’emergenza ma la situazione è insostenibile. Non si riesce a capire l’entità del guasto e quindi quando la radiologia di Battipaglia tornerà a regime».

«Abbiamo appreso - sottolinea Montefusco - che è stato comunicato al il 118 di portare ad Eboli tutti i pazienti che hanno bisogno di esami radiografici. Quindi arrivano anche pazienti da sottoporre a tac o ecografia: una cosa assurda, visto che a Battipaglia queste strumentazioni funzionano perfettamente. È assurdo che un bambino con polmonite venga a fare l’ecografia ad Eboli e torni poi a Battipaglia quando presso quell’ospedale è attivo il reparto di Neonatologia e pediatria».

E il sindacalista Cgil ricorda che «ad Eboli, quando ci sono stati disagi o problemi, abbiamo sopperito in tempi molto stretti. Al momento stiamo stiamo sopportando una grossa mole di lavoro, garantendo sempre il massimo per i tanti pazienti. Ma la situazione è assurda, occorre trovare una soluzione ed in tempi stretti».

Sulla delicata vicenda interviene anche Vito Sparano segretario Uil: «la radiologia ferma a Battipaglia per un guasto tecnico con disagi che si ripercuotono sull’utenza da circa una settimana, dimostra la totale disorganizzazione dell’ Asl: purtroppo, alla fine a pagare sono sempre e solo i degenti ed i cittadini».

E aggiunge: «dobbiamo ancora una volta fare un plauso a chi lavora al “Maria Santissima Addolorata” di Eboli che, malgrado questa emergenza, sta svolgendo col massimo impegno il suo lavoro, garantendo le prestazioni ai degenti. A dimostrazione che l’ospedale ebolitano va potenziato e non mortificato».

©RIPRODUZIONE RISERVATA