Racket sull’ortofrutta In aula si presentano solo tre vittime su 98 

Il clan di Mogavero monopolizzava i trasporti nella Piana Via all’udienza preliminare. Il capo sceglie l’abbreviato

PONTECAGNANO. Soltanto tre, delle 98 persone offese individuate dalla Procura, si sono costituite ieri mattina parte civile in apertura dell’udienza preliminare per il processo Omnia, sul giro di estorsioni e attentati con cui il clan di Francesco Mogavero e dei fratelli Bisogni avrebbe monopolizzato nella Piana del Sele il trasporto dell’ortofrutta. Certo, per costituirsi in giudizio c’è tempo fino all’inizio del dibattimento, ma le proporzioni tra chi ieri mattina c’era o non c’era consentono di tratteggiare uno scenario in cui il clima di paura è ancora avvertito. Tanto più che due su tre delle parti civili non sono del territorio campano ma arrivano dalla Lombardia. Con le loro aziende avrebbero subìto, insieme a molte altre, le intimidazioni del clan, che imponeva i prezzi del trasporto e le ditte a cui bisognava rivolgersi.
Quello dell’ortofrutta non era però l’unico settore in cui il sodalizio operava. I pubblici ministeri Marco Colamonici e Silvio Marco Guarrielo contestano anche un fiorente giro di spaccio di droga, accompagnato dai pestaggi con cui venivano allontanati spacciatori rivali o acquirenti che tardavano nei pagamenti. Gli imputati sono 92, capi e gregari di un’organizzazione che tra gli elementi di vertice contava anche Sabino De Maio, adesso collaboratore di giustizia. Le sue dichiarazioni agli inquirenti sono entrate ieri nel fascicolo processuale, in sei verbali in cui il “pentito” ricostruisce tutti gli affari e l’organigramma del clan. Lui ha preannunciato richiesta di essere giudicato col rito abbreviato, come faranno anche altri collaboratori di giustizia e inoltre Sergio Bisogni e Francesco Mogavero. Altri se ne aggiungeranno alla prossima udienza, fissata dal gup Piero Indinnimeo per il 30 ottobre. Intanto ieri è stata rigettata l’istanza di alcuni difensori che chiedevano di riunire questo processo al Perseo, in cui Enrico Bisogni e Francesco Mogavero sono imputati per condotte analoghe e che vede il secondo accusato anche di avere aiutato l’ex consigliere comunale Antonio Anastasio nel tentativo di far cadere l’amministrazione. I due processi continueranno a camminare separati.
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