Racket dei trasporti: arrestati zio e nipote

In manette Antonio e Pasquale Noschese: avevano in casa pistole modificate e una bomba carta di mezzo chilo

Zio e nipote in manette: nascondevano due pistole pronte all’uso e una bomba da mezzo chilo. In carcere sono finiti Antonio Noschese, 43 anni, di Montecorvino Pugliano e Pasquale Noschese, 32, di Pontecagnano: autotrasportatori alle dipendenze di una società della cittadina Picentina.

Le indagini di magistratura e carabinieri indagano nel settore del racket sulle commissioni dei trasporti su gomma nella Piana del Sele. In particolare i militari della compagnia di Battipaglia, agli ordini del capitano Erich Fasolino, hanno concentrato le loro attenzioni sul mondo delle spedizioni di prodotti agroalimentari. I Noschese sono indagati al momento per detenzione e porto abusivo di armi da sparo e ricettazione.

Due pistole, di cui una modello giocattolo modificata, un po’ di munizioni, due passamontagna e quella bomba da mezzo chilo. Per i carabinieri zio e nipote avevano in mente qualcosa, forse un attentato. Ecco perché le indagini sono rivolte con insistenza agli interessi commerciali che ruotano intorno al trasporto su gomma. Si sospetta di un’azione dimostrativa e minatoria, anche imminente benché gli investigatori si trincerino dietro il secco “no comment”.

Di sicuro i controlli a carico di Antonio e Pasquale Noschese non sono avvenuti per caso, ma sono il frutto di un lavoro di intelligence coordinato dalla procura. Seguendo questa pista i carabinieri sono piombati a casa di Pasquale Noschese dove, all’interno dell’autovettura Kia Sorento, c’era una pistola a tamburo Smith & Wesson, modello 44 Magnum. L’arma aveva la matricola abrasa. I carabinieri l’hanno trovata nel portabagagli. Noschese l’aveva nascosta nello spazio destinato alla ruota di scorta del suv.

Nella successiva perquisizione domiciliare e nelle pertinenze dell’abitazione del 32enne, i militari hanno sequestrato nove cartucce calibro 38 Special, ventidue cartucce calibro 22, due passamontagna e l’ordigno esplosivo artigianale del peso di 500 grammi circa.

Nell’altra perquisizione, a casa di Antonio Noschese, a Pugliano, i carabinieri hanno sequestrato una pistola scacciacani, modello 85 auto, modificata per aumentarne il potenziale di fuoco. La pistola che era nascosta nella stanza da letto, era dotata di un serbatoio che conteneva sette cartucce calibro 7,65. Zio e nipote erano armati di tutto punto e pronti ad agire. Per fare cosa se lo chiedono i carabinieri che sono arrivati ai due arrestati seguendo alcune piste investigative sulle attività di trasporto e sulle commissioni da parte di imprenditori ortofrutticoli.

Negli ultimi mesi le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli nel territorio a sud di Salerno. In particolare sull’asse tra Pontecagnano e Bellizzi si è concentrata un’intensa attività di indagini a seguito degli ultimi due omicidi: quello di Aldo Autuori, avvenuto ad agosto in via Toscana, e quello di Massimiliano Nastri, avuto luogo a Sant’Antonio lo scorso dicembre.

Zio e nipote, dopo le pratiche di rito in caserma, sono stati tradotti al carcere di Fuorni. Nei prossimi giorni compariranno in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice. E lì potranno spiegare a cose doveva servire quella bomba.

©RIPRODUZIONE RISERVATA