«Raccordo: la Regione sottoscriva il programma quadro»

«Siamo di fronte alla solita bufala estiva. E poi, sinceramente, non ho ben capito qual è, se c’è, la notizia che ha dato l’inquilino abusivo di Palazzo Sant’Agostino in merito allo sblocco dei...

«Siamo di fronte alla solita bufala estiva. E poi, sinceramente, non ho ben capito qual è, se c’è, la notizia che ha dato l’inquilino abusivo di Palazzo Sant’Agostino in merito allo sblocco dei fondi per la Salerno-Avellino. Che non c’è». Luigi Ciancio, segretario regionale della Feneal Uil, con il suo solito stile - fortemente polemico e ferocemente ironico - fa fuoco sul presidente della provincia, Antonio Iannone - è lui l’inquilino di cui parla - dopo la notizia, data ieri dal nostro giornale, che “qualcosa sembra muoversi per quanto riguarda l’ammodernamento del raccordo autostradale Salerno-Avellino”. Iannone ha reso noto che il presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro, sembra avergli manifestato, tramite missiva, un interesse a “derimere la vicenda” che va avanti ormai da anni ma Ciancio smonta gli entusiasmi: «Se il parcheggiatore abusivo di piazza Cavour (ancora Iannone, ndr) vuole veramente lasciare traccia del suo passaggio in Provincia l’unica cosa che può fare è invitare a sedersi a uno stesso tavolo Regione, Ministero, Anas, Soprintendenza e amministratori dei Comuni interessati dai lavori al raccordo affinchè si trovi presto una soluzione per far sì che questi 123 milioni di euro del Cipe di cui parla non restino virtuali come sono ma arrivino realmente sul nostro territorio. Affinchè ciò accada è necessario che l’assessore regionale ai trasporti, Sergio Vetrella, perda cinque minuti del suo tempo e sottoscriva l’Accordo di programma quadro rafforzato in modo che possano partire almeno le procedure per il bando di gara. Se questo non avviene parliamo di aria fritta». Ma Ciancio non spara a zero solo contro il presidente della Provincia; nel suo mirino - mai come ora che è viceministro alle Infrastrutture - c’è anche il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca: «È possibile che il nostro territorio, il cui comparto edile è così bisognoso di rimettersi in moto dopo aver perso dal 2007 ad oggi ben 8mila posti di lavoro, abbia un viceministro e costui non dica nulla, neanche una parola, in merito a un’infrastruttura così strategica com’è il raccordo Sa-Av. La politica deve attivarsi per aprire questo cantiere altrimenti non escludo grandi manifestazioni di protesta dei sindacati già da settembre».

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