"Il porto" foto commentata da Maria D’Alma Talento

Merci e uomini viaggiavano su barche a vela. La poetessa Maria D’Alma Talento commenta la foto d'epoca che ritrare il porto cittadino . "Sono nata lì. Mio nonno era un abile pilota di piroscafi. Tutti lo chiamavano il 'padreterno'"

SALERNO.  Nell’immagine d'epoca il porto di Salerno appare dominato dagli alberi delle imbarcazioni. A commentare questa fotografia è Maria D’Alma Talento. La novantaquattrenne poetessa salernitana è nata in una casa di via Porto; quindi ricorda bene quel traffico di scafi lignei e la scena serena del loro riposo nello scalo marittimo.

«Si può dire che ho visto la luce a pochi passi dalle banchine - spiega donna Maria - ai miei tempi si partoriva in casa e la nostra abitazione era una casa bassa, nei pressi del circolo Canottieri. Ricordo tutto di quei miei anni d’infanzia».

Stagliata forte nella memoria è la figura "degli scaricatori di sacchi di carbone. A sera, dopo una giornata di lavoro a far la spola tra i velieri carichi e il porto, erano talmente neri che si vedeva solo il bianco degli occhi». Il nonno di Maria D’Alma, vissuto nel cuore dell’Ottocento, era un’abile pilota di piroscafi e navi a vela, tanto da essere chiamato nella manovre più difficili nei maggiori porti d’Italia, fino a Genova.

«Quando c’era bufera, quando le condizioni meteo erano difficili - prosegue - non c’era nessun altro che sapesse far entrare in porto le barche. Non c’erano certo i motori di oggi e tutto era più difficile».

«A Salerno nonno Luigi era una istituzione, tanto "da essere consultato per ogni decisione importante, insieme alle altre due uniche figure di riferimento del Porto: il Podestá e il medico condotto. Nonno era conosciuto da tutti con il soprannome de "Il Padreterno", per via del suo aspetto fisico imponente e la lunga barba bianca. Quando morì, la Capitaneria donò alla vedova la baracca dove lui riceveva come ufficio e mia nonna la trasformò nell’accorsata trattoria del Padreterno».

La poetessa ricorda poi della latteria del porto: «Non come ora che si va a comprare il latte imbustato. Dietro il bancone della Latteria Del Grosso c’erano otto mucche e la venditrice le mungeva all’occorrenza».

La foto de "la Cittá" richiama anche tristi ricordi: «come quello di Nunziatina che, non rassegnatasi al naufragio del marito pescatore, per mesi andò ogni sera sulla riva del porto con i suoi cinque figli per attendere il ritorno del suo Matteo».

 

 

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