negli anni cinquanta

Quello del Settecento donato alla chiesa dei Salesiani

L’altare del duomo non è stato interessato solo dai rifacimenti barocchi e per gli ultimi cambiamenti non occorre andare indietro di tre secoli. Appena sessantacinque anni fa, infatti, l’altare...

L’altare del duomo non è stato interessato solo dai rifacimenti barocchi e per gli ultimi cambiamenti non occorre andare indietro di tre secoli. Appena sessantacinque anni fa, infatti, l’altare centrale della cattedrale fu prelevato e trasportato con grande cautela in tutt’altra zona di Salerno per essere collocato nella chiesa Maria SS. del Carmine e S. Giovanni Bosco di Salerno. Si tratta di un altare del Settecento, in marmi policromi e pregiati che negli anni ’50 l’allora arcivescovo, monsignor Demetrio Moscato volle donare alla neonata chiesa dei Salesiani. L’iniziativa nasceva da una duplice finalità: alleggerire la zona del transetto del Duomo, ingombra da sovrastrutture barocche e arricchire il nuovo grande edificio di culto del quartiere Carmine di un monumento sacro prezioso, che costituisse un forte legame simbolico con la Chiesa madre.

Ad approfondire la vicenda in un libro è stato lo storico del territorio Rodolfo Graziano che parla di “un altare monumentale di impianto cinquecentesco, realizzato dal marmoraro bresciano Virgilio Ogna tra il 1709 e il 1720 con finissimi marmi colorati connessi e lavorati a tarsia”. Ad amplificarne il pregio due teste d’angelo di grandi dimensioni poste ai due lati dell’altare, scolpite nel marmo come fossero di carne. Un’opera d’arte che nel secolo dei Lumi fu finanziata dall’arcivescovo di Salerno monsignor Bonaventura Poerio. Nel 1960 monsignor Moscato lo donò alla nuova parrocchia con specifico decreto arcivescovile, datato 16 luglio 1954. Una rara cartolina della prima metà del Novecento, mostra ancora l’altare al centro dell’abside di San Matteo. Nemmeno a farlo apposta correva l’anno 1934, quello in cui don Bosco fu fatto santo dal Papa. Sulla vetta dell’altare spicca un grande dipinto del santo dei giovani. Vent’anni dopo quell’altare sarebbe andato ad ornare la chiesa di don Bosco a Salerno.

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