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«Quelle tele restino alla Certosa»

L’assessore Ferrigno e la petizione per le opere di Malinconico

PADULA. Una petizione popolare che coinvolga tutti i cittadini del Vallo di Diano per lasciare definitivamente a Padula le opere di Nicola Malinconico inserite nella mostra “Storie Certosine” che resterà aperta fino al 31 ottobre 2012. A lanciare l’iniziativa è stato l’assessore alla cultura del comune di Padula, Tiziana Bove Ferrigno. L’assessore ha motivato questa iniziativa con il fatto che le tele appartenevano alla Certosa di San Lorenzo e poi dopo varie vicissitudini sono finite nella Certosa di San Martino a Napoli. «È giusto che queste opere che rappresentano momenti di vita dei monaci certosini nella nostra Certosa – ha sottolineato la Bove Ferrigno – restino qui ossia nella loro casa. Per questo motivo mi attiverò per dare vita ad una petizione popolare da inviare agli organi competenti affinché le tele del Malinconico non vadano via dopo il 31 ottobre».

La proposta ha incontrato anche il favore dell’architetto Maria Frattolillo, direttore della Certosa di San Lorenzo. «Grazie all’impegno dell’architetto Ferrigno – ha dichiarato la direttrice – stiamo portando avanti diverse iniziative per valorizzare uno dei monumenti più belli del meridione e sono d’accordo sull’iniziativa di una petizione popolare per far si che le tele restino definitivamente in Certosa».

La mostra - una serie formata da quattro dipinti che raffigurano alcuni momenti di vita in un monastero - è curata dalla Soprintendenza di Salerno e Avellino ed è visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 19, tranne il martedì.

Erminio Cioffi

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