la vicenda cofima

Quelle intercettazioni sul vero progetto

La Cofima è l’anello di congiunzione tra l’inchiesta sulle mazzette con il processo “Linea d’ombra”. La stessa non è stata acquistata per costruire l’ospedale, ma per consentire ad un impresa di...

La Cofima è l’anello di congiunzione tra l’inchiesta sulle mazzette con il processo “Linea d’ombra”. La stessa non è stata acquistata per costruire l’ospedale, ma per consentire ad un impresa di realizzare appartamenti. E l’amministrazione comunale era ignara di tutto. C’era una regia romana dietro un operazione che la giunta Galdi credeva fosse finalizzata a costruire l’ospedale. In realtà la regia politica romana aveva in mente altro. Un’operazione in cui in un primo momento doveva essere coinvolta anche Finmeccanica insieme ad un’impresa vicina a Gambino e ad un’altra impresa. Quella di Giovanni Citarella, già indagato nell’inchiesta Due Torri.

E quanto emerge ancora dall’inchiesta dell’antimafia coordinata dai pubblici ministeri Rosa Volpe e Vincenzo Montemurro. L’antimafia ha le prove fotografiche, suffragate da intercettazioni. Digos e polizia giudiziaria si sono appostati il giorno seguente che il sindaco Galdi aveva firmato il contratto d’acquisto della ex lattoneria dinanzi al curatore fallimentare. Perché diversi mesi prima gli inquirenti avevano intercettato telefonate tra il capo del sistema, un geometra comunale, altri dipendenti comunali e politici cavesi collegati all’impresa. Si parlava di oltre 200 appartamenti, impianti sportivi e strutture commerciali che l’impresa avrebbe dovuto realizzare.

La mattina seguente all’acquisto della Cofima, geometri comunali, tra cui il capo del sistema, sono entrati nel capannone per prendere misure con rilevatori elettronici, utili per realizzare un grosso intervento con compensi sia per i tecnici comunali che per altri personaggi. Ecco perché si faceva pressione tra il 2005 ed il 2009 per approvare il nuovo Puc. E perché era stata avviata in fretta e furia la riperimetrazione della zona Asi.(v.l.)

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