Quelle assunzioni “sospette” al municipio

Castel San Giorgio: tra le posizioni più delicate c’è quella dell’ex moglie del sindaco Sammartino

CASTEL SAN GIORGIO. Ancora grane per l’amministrazione Sammartino e il Comune. Sbuca fuori una relazione del Ministero dell’Economia, in cui venivano rilevate assunzioni poco chiare in termini di procedure di stabilizzazioni.

Sarebbero tre le persone prese di mira dagli ispettori, nelle posizioni di assistente sociale, architetto e istruttore contabile. In particolare, come fanno notare le minoranze consiliari, tra i tre figurerebbe l’ex moglie dell’attuale sindaco. La storia, come relazionato dagli ispettori del Ministero dell’Economia, ha inizio nel 2008 quando viene approvato un avviso di avvio della procedura di stabilizzazione del personale precario.

Tra i soggetti indicati venivano individuati «i soggetti con rapporto di lavoro autonomo riconducibile alle tipologie degli incarichi di collaborazione coordinativa e continuativa, di collaborazione a progetto e libero professionali». Nel 2009 venne bandito un concorso per titoli ed esami riservato al personale precario da stabilizzare, per il quale pervenne la sola domanda della ex moglie di Sammartino, la quale vantava oltre 36 mesi di servizio prestato presso il Comune di Castel San Giorgio come collaborazione esterna. La candidata venne dichiarata idonea.

Tuttavia, secondo la relazione degli ispettori, le disposizioni normative sulle procedure di stabilizzazione non consentono una procedura di reclutamento per i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, cumulabili per almeno un triennio. Per cui la stabilizzazione, entrata nel mirino del Mef, non fu ritenuta in linea.

Ne è così nata un’interrogazione da parte del consigliere Michele Salvati dove ha chiesto lumi all’amministrazione. «Il 19 febbraio 2015 veniva emessa una relazione a firma del dirigente Ispettore S.I.Fi. P. Ermanno Piteo - scrive Salvati - nella quale ponevano in evidenza delle anomalie riscontrate nell’inquadramento di alcuni dipendenti».

Salvati chiede al sindaco di portare a conoscenza sulle motivazioni per le quali ancora non è stato risposto al Ministero, relazionando «se tra i dipendenti, le cui posizioni sono state contestate dal Ministero, vi è qualcuno che all’epoca aveva una relazione di parentela con il sindaco».(d. s.)

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