l’incidente probatorio 

«Quella rom voleva prendermi» 

Sentita dal gip la bimba avvicinata da una nomade a Mariconda

È stata ascoltata ieri mattina dal giudice delle indagini preliminari e ha confermato i tratti salienti del suo racconto la bambina che nello scorso aprile fu avvicinata a Mariconda da una 36enne rom, arrestata poco dopo con l’accusa di tentato sequestro di persona e tuttora in carcere. La donna, difesa dall’avvocato Roberto Civita, continua a negare di aver voluto rapire l’11enne, che ieri mattina ha ripetuto la ricostruzione dell’episodio davanti al gip Maria Zambrano e al sostituto procuratore Katia Cardillo, che nelle prossime settimane valuterà l’esito dell’incidente probatorio e deciderà sul provvedimento di conclusione delle indagini.
L’allarme scattò poco prima delle 12 di sabato 22 aprile in via Mary Chieffi, nella zona di Marchiafava. La bambina si era allontanata da casa per pochi minuti, il tempo di raggiungere il vicino supermercato per acquistare fragole e panna. All’uscita quella donna che aveva già notato prima di entrare nel negozio l’avrebbe avvicinata, blandita con le lusinghe e infine strattonata, afferrandola per il giubbino e cercando di portarla con sé. «Ha detto “come sei carina, vuoi essere mia figlia”» spiegò l’11enne alla madre, dopo essere riuscita a divincolarsi e a nascondersi dietro a un cespuglio per poi raggiungere la sua abitazione. La mamma allertò le forze dell’ordine e in zona giunse una pattuglia delle Volanti. Poco dopo i poliziotti notarono una signora che corrispondeva alla descrizione fatta dalla ragazzina, la fermarono e poco dopo l’11enne la riconobbe come la persona che l’aveva terrorizzata. Lei, la 36enne C.S., ha già quattro figli e ha sempre negato di voler portare via quella bambina. Non è chiaro, però, perché l’abbia avvicinata. Per adesso resta in carcere, in attesa delle determinazioni degli inquirenti. (c.d.m.)
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