la curiosità

Quella fanfara formato... mini

La banda nata a Eboli grazie alla passione di un sacerdote

EBOLI. La passione per la musica e la simpatia verso i bersaglieri: sono questi i sentimenti che hanno dato vita ad una delle più caratteristiche bande musicali: la fanfaradei Mini Bersaglieri di Eboli. Una banda musicale che ha un papà speciale: un sacerdote, don Enzo Caponigro, che la fondò insieme al maestro Marco Cutillo. Per anni parroco, oggi, a poche settimane dal traguardo dei 54 anni di sacerdozio è ancora molto impegnato: è assistente spirituale del Movimento cristiano lavoratori, rettore del santuario di Sant’Antonio e cappellano dell’ospedale. «Nel 1966, quando arrivai ad Eboli, c’era un piccolo gruppo di ragazzi che amava la musica e voleva divertirsi. Dopo qualche mese – ricorda – fu creata una vera e propria banda musicale e decidemmo di intitolarla ai bersaglieri».

Come mai proprio i bersaglieri?

«Perché portano allegria. Con la loro fanfara risollevavano il morale della gente».

A Eboli c’è anche una statua che ricorda il sacrificio di tanti bersaglieri.

«Decidemmo di consolidare questo nostro legame con i bersaglieri e facemmo erigere il monumento in via Ceffato».

I Mini Bersaglieri si fecero conoscere in tutta Italia.

«Il consenso che riscuoteva ovunque fu dovuto proprio all’originalità oltre che alla bravura dei ragazzi ebolitani, che essi indossavano la divisa ufficiale dei bersaglieri con il loro caratteristico cappello con le piume, e quando suonavano per le strade lo facevano a passo di corsa».

Le emozioni più grandi vissute con quel gruppo di ragazzi?

«In occasione di una manifestazione di solidarietà a Milano quando la banda suonò insieme alla Fanfara dei Bersaglieri. Fu in quell’occasione che avemmo in dono dal Ministero della Difesa i cappelli con le piume che i ragazzi sfoggiavano con orgoglio. E poi ricordo l’incontro con papa Paolo VI in occasione del raduno di tutte le bande musicali a Roma. Anche allora la piccola grande banda ebolitana ebbe i complimenti di tutti».

Altro momento speciale fu la partecipazione in televisione al “Portobello” di Enzo Tortora.

«Essere ospiti della trasmissione di Tortora fu per tutti noi un momento di felicità. La nostra banda veniva conosciuta a livello nazionale».

Come tutte le cose, anche quell’avventura ebbe termine. Ma, a distanza di anni, si può dire che fu solo una pausa.

«Oggi c’è la Banda Città di Eboli che è affiliati all’Associazione bersaglieri di Eboli, nata grazie anche al contributo del generale dei bersaglieri in concedo Antonio Scrinieri. A dirigerla è uno di quei ragazzi degli anni Sessanta, Salvatore Martino, e ci sono anche altri componenti di quello storico gruppo».

Antonio Elia

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