Quell’isola felice per ragazze madri 

A Sant’Eustachio l’esperienza consolidata di “Mamma in rete”

Sono le 11 da pochi minuti, fuori l’aria è pungente e inizia a cadere qualche goccia. C'è una piccola stradina con i portici da attraversare per raggiungere la sede di “Mamma in rete” nel cuore del quartiere Sant’Eustachio, poco distante dal centro città: basta mettere piede in quel luogo che profuma di bambini per respirare fin da subito la magia che esso sprigiona. È il sorriso il biglietto da visita delle quattro donne che aspettano con ansia di raccontarsi in quella piccola isola felice fatta di giochi, risate e colori ripercorrendo quella che è stata la loro vita da quando sono diventate mamme: la prima a rompere il ghiaccio è Rossella, ha 24 anni ma da più di dieci frequenta la comunità de “Il Girasole”, il centro polifunzionale che accoglie bambini e adolescenti del quartiere.
«Ricordo come se fosse ieri il primo giorno, l’accoglienza e la dolcezza delle educatrici: frequentavo la prima media, solo pochi anni dopo avrei conosciuto Giovanni. Non avrei mai immaginato che sarebbe diventato il padre dei miei figli!». La sveglia suona alle 7 meno venti, c’è il sorriso di Mattia, Lorenzo e Vincenzo, i suoi piccoli maschi di casa, a illuminare le giornate di Rossella: da quando è entrata in contatto con le “mamme della rete”, riesce a portare avanti il suo lavoro di parrucchiera comodamente da casa, oltre che a ritagliarsi qualche spazio per sé, come aiutare la nonna con i servizi domestici «a marzo un brutto male ha portato via mio padre – racconta, quel ricordo la fa ritornare per un attimo più seria – ha lasciato un gran vuoto dentro me, ma la mia famiglia mi dà la forza per andare avanti».
Roberta tiene in grembo il piccolo Niccolò, da 7 mesi il piccolo cuoricino di Giorgia batte dentro di lei, ma è già mamma di una femminuccia e di un maschietto, rispettivamente di 5 anni e mezzo e di 19 mesi. «Con Gaia non ho avuto l’esigenza di rivolgermi a “Mamma in rete” perché è stata una bambina molto tranquilla – dice Roberta, estetista che nel tempo libero riceve le sue clienti a casa – Niccolò invece è un bambino piuttosto vivace e per me è fondamentale portarlo qui: qualche mese fa non voleva saperne di lasciarmi, ma ora finalmente si è tranquillizzato perché trascorre qualche ora in un ambiente sereno e rilassato in compagnia di altri bambini».
E il turno di Sonia che racconta senza veli la sua storia: 26 anni e due figlie, anche lei è in dolce attesa e tra pochi giorni nascerà la terza femminuccia della casa. «Anna, che ora ha 7 anni, l'ho avuta quando io ne avevo solo 17 e ancora andavo a scuola: praticamente era mia madre a prendersene cura per gran parte della giornata», ricorda. Sonia spera di poter dedicare più tempo ai suoi figli, motivo per cui ha scelto di fare la mamma a tempo pieno. «Il mio compagno Gerardo ha perso entrambi i genitori e i suoi zii non mi hanno mai realmente accettata per il fatto che avevo già una figlia – racconta con un pizzico di dispiacere – Mamma in rete è stata una vera e propria occasione per noi, ha aiutato molto la mia piccola a socializzare essendo molto “mammona”. Pensa che inizialmente non voleva nemmeno andare in braccio a mio marito!», conclude sorridendo.
Arianna aspetta con ansia di raccontare il suo percorso di giovane mamma, dopo una mattinata trascorsa tra ricordi e sorrisi complici, alcune di loro sono diventate amiche. «Sono mamma di Bruno che ha quasi due anni – esordisce così Arianna, minuta ma con due occhi vispi e curiosi – mio padre è andato via da casa quando avevo 15 ann». Ha 25 anni, ma la vita l’ha messa alla prova molto presto «non è stato facile per me all'inizio, ho iniziato a farmi seguire da uno psicologo, ma già alla seconda seduta ho capito che avrei potuto farcela da sola – aggiunge decisa – e non penso di voler fare un altro figlio: mi basta lui che è un bambino molto irrequieto e chiede davvero tante attenzioni».
Anche per Arianna l'incontro con “Mamma in rete” è stato molto positivo: «Laura e il suo staff sono delle persone speciali, prima di fare inserimento ai nostri figli, lo fanno a noi mamme che altrimenti non saremmo mai pronte a separarci da loro». Si scambiano uno sguardo, sorridono: quel luogo è davvero un'isola felice dove potersi sentire a casa.
Matilde Pisaturo
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