politica e giustizia

Quel lungo e sottile “filo delle tessere”

Nel mirino del pm Montemurro l’intreccio tra amministratori e imprenditori

CAVA DE’ TIRRENI. In principio fu “Linea d’ombra”, poi venne il tesseramento Pdl con le inchieste satellite sugli appalti alla Provincia e il coinvolgimento dei comuni di Cava de Tirreni e Nocera Superiore. Il “filo delle tessere”, lungo al quale ancora s’indaga, ipotizzava uno scambio politico-elettorale tra costruttori, politici, amministratori locali e personaggi legali alla malavita organizzata.

Sotto inchiesta a Nocera Superiore, in diretto collegamento con l’attuale vicenda, finirono l’anno scorso l’imprenditore e consigliere comunale Giuseppe Fabbricatore e sua moglie Assunta Manzo, anche lei dipendente di Palazzo Sant’Agostino, con altri indagati considerati dai magistrati i “collettori” dei voti del partito.

Quel filone, ora ravvivato dalle perquisizioni di ieri, riguardava alcuni concorsi pubblici banditi dall’ente provinciale, uno dei quali portò proprio all’assunzione della Manzo, con la documentazione relativa a tre procedure di selezione acquisita dai carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore. I militari recuperarono atti e carteggi relativi a tre concorsi banditi dalla Provincia per l’assunzione di personale, individuarono il ruolo di Fabbricatore, considerato dagli inquirenti uno dei “signori delle tessere”, con attenzione rivolta agli affidamenti concessi dallo stesso ente per lavori di manutenzione stradale e forniture, affidati alla cooperativa “Ci siamo noi” con sede a Nocera Superiore. L’inchiesta riguardò in quella fase anche l’allora presidente della provincia Edmondo Cirielli – mai raggiunto da un avviso di garanzia – per la vicenda del tesseramento.

L’altra inchiesta collegata all’azione dell’antimafia fu la cosiddetta “Due Torri”, che vide il coinvolgimento di Giovanni Citarella, il costruttore patron della Nocerina calcio, più volte “sentito” per le vicende politico-amministrative e gli affidi di appalti pubblici in tutta la provincia. E che lo vede, con l’interrogatorio del 27 giugno scorso da parte del pm Montemurro, tecnicamente quale indagato in un procedimento connesso.

Mesi prima c’era stata l’acquisizione delle 25mila tessere del Popolo delle libertà sottoscritte nel Salernitano, 22mila delle quali raccolte dalla corrente vicina al presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, contro le 3mila della parte che faceva riferimento a Mara Carfagna.

La Procura, dopo la “sconfessione” del processo “Linea d’ombra”, continua a lavorare al «sistema criminale» di imprenditori e politici, legati dal vorticoso e proficuo giro degli appalti pubblici del territorio provinciale. (a.t.g.)