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«Quel cantiere andava fermato Tesori perduti per sempre»

POMPEI. «Del quartiere industriale proprio lì dove sono state trovate la fornace, la strada verso il mare e altri reperti, parlano vari documenti» spiega Margherita Tuccinardi, archeologa che ha...

POMPEI. «Del quartiere industriale proprio lì dove sono state trovate la fornace, la strada verso il mare e altri reperti, parlano vari documenti» spiega Margherita Tuccinardi, archeologa che ha potuto documentare tutto andando in visita sullo scavo. «Fornaci simili, ma molto più deteriorate, sono state trovate in Gallia, in Puglia e una a Pompei. In nessun caso – ricorda l’archeologa – si è conservato integralmente la volta a tubuli, vasetti inseriti l’uno nell’altro da formare degli archi. Si tratta di tutte scoperte eccezionali, chiaramente riferibili al quartiere suburbano di Pompei».

Quanto ai lavori per l’insediamento commerciale, Tuccinardi è categorica: «L’area andava bloccata all’istante, non si comprende perché non sia stato fatto. È incredibile come le ruspe del megashopping siano andate avanti con le autorizzazioni e nel silenzio degli enti responsabili, dalla Sovrintendenza al Ministero». La Pompei 2 è perduta per sempre? «Sì, scavare a mano le parti lasciate intatte, tra un pilastro ed un altro, è un’ipotesi da fantascienza: il quartiere industriale non si potrà più riportare alla luce tantomeno con i mezzi meccanici perché non c’è spazio per farli passare».

Per Salvatore Ciro Nappo, autore di una delle guide più consultate al mondo sull’antica città, «che l’area a valle di via Consolare fino alla linea di costa antica fosse di enorme importanza archeologica è da sempre risaputo e che si siano rinvenuti reperti così importanti non deve meravigliare in quanto si trovano nel posto più ovvio e cioè lungo la strada che portava ad Oplonti e verso il mare». (f.f.)

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