Quei plastici di grandi opere che diventano delle sculture

L’artista salernitana ha riprodotto anche il Fronte del Mare ed il Seminario Trova ispirazione nell’impulso interiore e s’è specializzata in modelli in scala

SALERNO. Di recente è balzata alla ribalza nazionale con la sua scultura in legno “Segno, orma nel mare”, dedicata ad Angelo Vassallo, con cui ha ricevuto anche gli apprezzamenti del presidente della Camera, Laura Boldrini. Ma la salernitana Rosanna Giannino ha alle spalle una lunga esperienza in diversi campi dell’arte. Tra questi, spicca una singolare passione per la realizzazione di grandi plastici di opere pubbliche e private. Per oltre un decennio ha collaborato con diversi studi di ingegneria ed architettura, nonché con enti pubblici, per la realizzazione di modelli in scala, micro-sculture che riproducono in miniatura complessi edilizi.

Giannino ha collaborato alla realizzazione di plastici importanti: il Seminario metropolitano “Giovanni Paolo II” di Pontecagnano, la ristrutturazione degli accessi alla Cappella Sistina, l’Università Roma Tre, la Cittadella del Cinema di Giffoni, l’intero Fronte del Mare di Salerno (la miniatura lunga 12 metri presentata dal sindaco Vincenzo De Luca) che contempla i nuovi edifici che vi sorgeranno ma anche il Palazzo di Città.

Dopo aver lavorato in squadra si è messa in proprio, producendo plastici complessi in piena autonomia: sono nati quindi il porto “Marina di Pastena” di Salerno, e la “Città della Scuola” di Cava dei Tirreni. Il primo è un plastico realizzato in scala 1:200 di dimensioni 4 x 1,60. «Il livello del dettaglio e il grado di verosimiglianza – spiega l’artista - dicono le caratteristiche del soggetto e delle esigenze da soddisfare: i plastici realistici sono per un pubblico più ampio, quelli volumetrici invece possono raggiungere livelli di astrazione tale da divenire essi stessi opere d'arte autonome (scultoree) aventi nel progetto da rappresentare solo una forma di ispirazione ».

La riproduzione plastica si estende anche ai micro-particolari, che richiedono estrema precisione: recinzioni, alberature, veicoli, imbarcazioni: tutto viene realizzato a mano con tecniche di microscultura e poi dipinti. Giannino sottolinea che è in ogni caso importante l’ispirazione, ovvero quella forza che spinge ad operare come per un impulso interiore: «in quel che realizzo spontaneamente ricorre una citazione di Dante Alighieri: io, mi son un che, quando amor mi spira, noto, e a quel modo ch'e' ditta dentro vo significando». Si tratta di lavori che richiedono pazienza e precisione, oltre che conoscenza dei materiali e delle tecniche. Una passione, quella di Giannino, nata nell’infanzia, quando riproduceva case di bambole e interni di abitazioni, per gioco e per cavalcare una fervida immaginazione.

Paolo Romano

©RIPRODUZIONE RISERVATA