«Quei lavori me li chiese l’assessore»

Michele Russo è stato ascoltato dal pm: ha detto di non sapere nulla dell’appalto e di non aver mai minacciato nessuno

Ieri mattina il pm Vincenzo Montemurro ha ascoltato nuovamente Michele Russo, l’imprenditore della cooperativa “Libera”, detto ‘o picciotto, che è agli arresti in carcere perché coinvolto nell’indagine sul presunto accordo illecito tra politici e imprenditori per l’aggiudicazione di appalti pubblici, coordinata dallo stesso magistrato della Dda. A chiedere che Russo fosse di nuovo ascoltato dal pm, dopo il primo interrogatorio di garanzia, sono stati i suoi legali Licio Missano e Mario Valiante.

Nel corso dell’interrogatorio l’imprenditore, accusato, tra l’altro, di falso ideologico e abuso di ufficio, ha negato tutti gli addebiti che gli vengono mossi. In particolare ha detto di aver eseguito i lavori urgenti di contenimento del muro nella frazione di San Pietro, nella traversa Di Florio, perché gli era stato chiesto dai tecnici comunali e dall’assessore. Ha aggiunto, inoltre, di non sapere nulla sulle modalità seguite per la gara d’appalto (la Procura contesta che il bando per l’assegnazione dei lavori è stato emanato quando l’intervento era stato già eseguito) e che i contatti con assessore e tecnici, successivi all’opera, avevano l’unico obiettivo di ottenere il pagamento di quanto realizzato. Pagamento che, tuttora, non è stato erogato.

Russo, inoltre, ha anche risposto alle accuse di minacce aggravate. In particolare la Procura gli contesta di aver intrapreso azioni intimidatorie di stampo camorristico, poste in essere durante le elezioni amministrative del 2010, quando l’ormai ex assessore alla manutenzione, Alfonso Carleo, gli aveva affidato l’incarico di affiggere i suoi manifesti elettorali. Secondo quando riferito dal suo legale Licio Missano, Russo ha negato di aver proferito parole intimidatorie ad attacchini di altri esponenti politici. In particolare ha ammesso che ci sono stati momenti di tensione, che però non sono mai sfociati in episodi violenti. «Non credo che il mio cliente sarà sentito nuovamente – ha detto Missano – intanto io ed il mio collega Valiante stiamo valutando di proporre istanza di Riesame o di presentare direttamente al gip la richiesta per ottenere i domiciliari».

Nei prossimi giorni, saranno interrogati l’architetto Gianluca Giordano, l’imprenditore Antonello Russo, il funzionario Francesca Milione e l’ex assessore alla manutenzione della passata giunta Gravagnuolo, Napoleone Cioffi. Tutti hanno ricevuto un avviso di garanzia perché coinvolti nell’inchiesta della Dda, ma per loro il gip ha respinto una richiesta di misura cautelare.

Alfonsina Caputano

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