«Quei beni vanno restituiti ai Vissicchio»

Agropoli, richiesta del legale dei fratelli arrestati per le scuole fantasma. Udienza rinviata a dicembre

AGROPOLI. Scuole fantasma nel Cilento: si è tenuta la prima udienza al tribunale di Salerno sulla misura di prevenzione patrimoniale, ai fini della confisca, a cui sono stati sottoposti i beni dei fratelli Mario e Alfredo Vissicchio, attualmente agli arresti domiciliari. «Abbiamo presentato le memorie e la relazione per la ricostruzione economica e patrimoniale dei miei assistiti – spiega il legale Ennio Bonadies – È tutto legittimo e i beni vanno restituiti». Dal fronte opposto, il pm ha presentato una nuova informativa sulla scorta della documentazione fornita dalla Guardia di finanza di Agropoli. L’udienza è stata aggiornata al 9 dicembre, quando si deciderà se i beni sottoposti alla misura di prevenzione patrimoniale devono o meno essere restituiti ai fratelli Vissicchio, titolari di istituti scolastici paritari a Laureana Cilento e Ceraso e accusati di associazione a delinquere. Le parti hanno tempo fino al 18 novembre per presentare ulteriori memorie.

«Il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza cautelare – evidenza l’avvocato Bonadies – relativamente ai reati di truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio, riconoscendo solo l’associazione, per la quale i fratelli Vissicchio restano ai domiciliari». La misura di prevenzione patrimoniale aveva riguardato 59 unità ubicate ad Agropoli, Laureana Cilento, Torchiara e Ceraso. Tra queste, tre ville con piscina, numerosi appartamenti, cinque veicoli e disponibilità finanziarie per 1,7 milioni di euro depositate su conti o investiti in polizze assicurative, di cui 240mila euro posti a garanzia per l’acquisto in leasing, al prezzo di 2,5 milioni, di un noto albergo di Agropoli, che ospita un istituto alberghiero paritario gestito dai due fratelli. Di questi beni, sono stati dissequestrati le unità immobiliari, i terreni, un’auto e 5000 euro. Il sequestro era stato eseguito per la sproporzione emersa tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato, quantificato in oltre 6,6 milioni di euro, dalle indagini dei finanzieri della Compagnia di Agropoli, diretta dal capitano Fabio Antonacchio. (a. s.)