Quattro anni al “re” dei market

Condannato Corrado, per i giudici riciclava denaro tramite prestanome

È stato condannato a quattro anni l’imprenditore salernitano Ferdinando Corrado, 48 anni, nipote del capoclan Aniello Serino (detto o’ pope) e promotore in città di un supermercato aperto ventiquattr’ore al giorno di cui non è mai stato tagliato il nastro inaugurale. Corrado era stato arrestato lo scorso febbraio dalla Guardia di Finanza, con l’accusa di aver messo in piedi una rete di prestanome per avviare attività commerciali riciclando i soldi della camorra. A Salerno erano stati rilevati alcuni market storici, come il Vapoforno di via Vernieri per il quale era stato presentato al Comune il piano di un supermercato 2H24”. I lavori subirono prima un rallentamento per problemi sulla rete fognaria e furono poi bloccati dal blitz coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia, che portò Corrado agli arresti domicilari. Sotto sequestro finì un “tesoretto” di oltre 15milioni di euro, che sebbene ritenuto di proprietá dell’imprenditore non era intestato a lui ma a sette prestanome.

Ieri il nipote di o’ pope è stato condannato con rito abbreviato (senza ulteriori acquisizioni probatorie e con riduzione di un terzo della pena) dal giudice dell’udienza preliminare Sergio De Luca, che non ha accolto la richiesta di assoluzione formulata dall’avvocato Michele Sarno. Le indagini erano partite da alcune segnalazioni antiriciclaggio in seguito a operazioni finanziarie sospette. Nel maxi sequestro di febbraio finirono, oltre ai locali di via Vernieri, le ditte “Antichi sapori” di Vietri sul Mare, “Idea international” di Salerno e “Dal 2 srl” (ex Fergest), con sede a Cassino. Sequestrati anche 8 punti vendita Sigma a Salerno, che appartengono alla “Idea International”. (c.d.m.)

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