Quarantasei licenziamenti Ergon, via alle procedure 

I dipendenti dovrebbero essere inseriti nel nuovo Ato che si occuperà di rifiuti Intanto un operaio ha diffidato la società: «Mi impedisce di lavorare»

SALA CONSILINA. È stato avviato l’iter per la procedura di licenziamento collettivo nei confronti di 46 dipendenti della Ergon, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento di rifiuti per alcuni comuni del Vallo di Diano che ha un totale di 70 dipendenti. Il licenziamento collettivo era già stato annunciato nei giorni scorsi dal commissario liquidatore, Fabio Condemi, durante l’incontro avuto con i dipendenti nella sede dell’azienda ubicata nella zona industriale di Polla. I lavoratori che verranno licenziati dovrebbero poi essere inseriti nell’organico dell’Ato, quando sarà costituito.
Intanto nei giorni scorsi un dipendente ha diffidato la Ergon chiedendo di poter tornare al lavoro perché «in maniera del tutto arbitraria e ingiustificabile» gli viene impedita l’esecuzione della propria prestazione lavorativa. Nella diffida il dipendente chiede anche il risarcimento dei danni subiti a causa del comportamento dell’azienda.
La vicenda ha inizio nel mese di settembre del 2016 quando da buona parte dei lavoratori è stata avanzata la richiesta di poter usufruire dell’aspettativa non retribuita per partecipare ad alcuni corsi di riqualificazione professionale indetti dalla Regione Campania, una fase questa necessaria per poter poi inserire i lavoratori nel nuovo soggetto che nascerà e si occuperà della gestione del ciclo dei rifiuti successivamente: nel periodo compreso tra il 16 ottobre 2017 e il 16 gennaio 2018 i lavoratori hanno partecipato a un altro progetto della Regione mirato alla sensibilizzazione verso la raccolta differenziata dei rifiuti.
I dipendenti della Ergon da diversi mesi non percepiscono lo stipendio. Il commissario Condemi ha spiegato che per avere gli stipendi arretrati occorrerà che i Comuni paghino l’Ergon, che è in liquidazione. Dopo il concordato dello scorso 22 dicembre il ministero ha nominato dei commissari ad acta per valutare, Comune per Comune, il contenzioso con l’azienda che si occupava del ciclo di raccolta dei rifiuti e capire quale sia l’entità del credito maturato dalla Ergon. I commissari entro sessanta giorni dovranno rispondere ai quesiti del ministero, poi si procederà con i decreti ingiuntivi per cercare di recuperare il denaro dai Comuni debitori.
Erminio Cioffi
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