Quando la musica popolare crea lavoro

Omaggio agli strumenti e alle sonoritá della tradizione meridionale. Patrimonio da tutelare. Tre giorni di dibattiti, mostre e danze popolari negli spazi dell’albergo per la gioventù "Ave Gratia Plena" di via Canali. Domenica sera gran finale con uno spettacolo interamente ispirato alla tarantella montemaranese. L’iniziativa dedicata ai ritmi tipici della tradizione siciliana, calabrese e campana

SALERNO. Tutelare quel prezioso patrimonio culturale rappresentato dalla musica popolare, trasmetterlo ai più giovani che ne sono a digiuno e valorizzarlo come volano per lo sviluppo e motore capace di creare concrete opportunitá di lavoro nell’ambito dell’artigianato di qualitá, dell’esecuzione musicale e dell’organizzazione e gestione di eventi culturali.

E’ questo lo spirito che muove la rassegna, giunta alla sua seconda edizione, "Popolo ’e tammurriata", che si terrá venerdì sabato e domenica presso gli spazi dell’albergo per la gioventù "Ave Gratia Plena" di via dei Canali. A promuoverla, l’associazione Daltrocanto, in collaborazione con Area Sud- Circuiti culturali, con il patrocinio dell’assessorato provinciale alle Politiche del lavoro.

L’iniziativa, virtualmente dedicata alle tradizioni di Campania, Calabria e Sicilia, sará presentata questa mattina alle 11.30 dal presidente di Daltrocanto, Antonio Giordano e dal "padrone di casa" dell’albergo per la gioventù, Domenico Barone. Marranzano, friscaletto, zampogna a paru, chitarra battente, lira, doppi flauti, zampogne, ciaramelle, saranno i protagonisti di una tre giorni che vedrá artigiani, musicisti, amministratori, giornalisti e semplici appassionati a confronto sulle tradizioni e sulle occasioni di lavoro e di sviluppo che da queste tradizioni possono essere offerte ai giovani.

Non solo. I fari dell’attenzione saranno puntati anche su alcuni strumenti "perduti" della tradizione regionale, come ad esempio il bassetto a tre corde, l’altobasso e il buttafuoco e il colascione di Caramanico, passando per gli strumenti "recuperati", tra i quali, l’arpa popolare di Viggiano e le gaite a musetto. Gli incontri-dibattito con gli esperti, saranno arricchiti dalla danza e da una interessante mostra artigiana.

Per l’intera durata della manifestazione, infatti, liutai e costruttori di zampogne, ciaramelle, castagnette e tamburi a cornice, esporranno le proprie creazioni e saranno a disposizione di tutti gli interessati per fornire notizie storiche, indicazioni e curiositá, su un universo tutto da scoprire che racchiude in sè i germi della cultura popolare e delle tradizioni dei territori, passando per la celebrazione di ritualitá, per i culti religiosi e la gastronomia.

All’Albergo dei giovani, durante questo fine settimana, saranno esposte le opere di Raffaele Inserra e Catello Gargiulo, Antonio Santoro, Carmine Falanga, Antonio Matrone, Truculea, Maria Rosaria Nocera e Gianluca Zammarelli, Gramigna.art, Dadino e Gerardo Oliva. La serata di domenica sará poi interamente dedicata alla danza e, nello specifico, alla tarantella montemaranese. Gran finale con cantanti e ballerini che daranno vita ad una tammorriata di altri tempi. A salire sul palco, il gruppo folk Zompa Cardillo, mentre tra i protagonisti della tammorriata collettiva, che sará preceduta da un intervento dell’antropologo Paolo Apolito e di Antonia Gallo di Zompa Cardillo di Montemarano, Biagino De Prisco, Bruno Buoniconti e Zì Giannino. L’obiettivo, come dicevamo, è quello di salvaguardare un patrimonio antichissimo, che rappresenta l’anamnesi della nostra cultura.

Basti pensare al rinvenimento archeologico di alcune statuette fenicie raffiguranti sacerdotesse "armate" di un disco molto simile ad un tamburo a cornice, conservate presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Per gli studiosi, le prime tracce della tammorra sono da riscontrarsi proprio in quei dischi e nell’uso religioso-misterico che ne veniva fatto.

Esistono poi diverse pitture di origine greca che raffigurano donne nell’atto di suonare un tamburo simile all’attuale tammorra denominato tympanon, lo stesso timpanum tramandatoci dai reperti custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Lo ritroviamo nella musica medievale come in quella colta rinascimentale, come confermano le tarsie dei cori delle chiese.

La giornata di venerdì vedrá un seminario-concerto dedicato alla Sicilia; la Calabria sará invece protagonista della serata di sabato, mentre domenica la Campania chiuderá la tre giorni di incontri. Per saperne di più e per conoscere le attivitá di Daltrocanto, è possibile collegarsi al sito Internet www.daltrocantoweb.org.