buongiorno salerno

Quando il problema va abolito alla radice

Al rione Paterno di Eboli sono sparite nottetempo sette panchine da piazza Brescia. Si sospetta una "vendetta" contro i ragazzi che le usavano soprattutto la sera per stare insieme e per mangiare

Di solito la panchina non la trova più l’allenatore che ha perso l’ennesima partita. Stavolta sono stati i residenti della zona di piazza Brescia, al rione Paterno di Eboli, a non trovarne più addirittura sette, di panchine, nello slargo davanti a casa. La sera prima erano lì, il giorno dopo, puff, sparite senza colpo ferire, in poco tempo, come in un gioco di prestigio di David Copperfield. Illusione? Magia? La dura realtà sembra condurre verso una banale vendetta. Nel mirino l’abitudine di molti giovani di trasformare di sera (e spesso anche di notte) quella piazza in luogo di ritrovo e quelle panchine in perfetti tavolini. Sette panchine moltiplicate per un numero imprecisato di ragazzi e ragazze, fa una bella cifra: non siamo all’evangelico e terribile “settanta volte sette”, ma insomma.

La formula della convivenza sarebbe “la mia libertà finisce dove inizia la tua”, ma non si è mai capito bene dove sia precisamente quel confine, e allora ci si affida spesso al “fai da te”. È un sospetto, naturalmente, ma qualcuno deve aver pensato: i ragazzi seduti sulle panchine danno fastidio? Via direttamente le panchine e buonanotte. Perché, con questo principio, risolvere il problema alla radice aprirebbe prospettive nuove anche per grandi problemi. Avete mal di testa? Tagliatevela. Oppure: il matrimonio è un carcere? Assalite il partner, che magari finite anche in prima pagina e in diretta tivù.