Qualità ambientale Salerno perde posizioni

Il rapporto di Legambiente la colloca al 26esimo posto tra le città medie L’assessore Calabrese: «Colpa dell’Arpac che non ha inviato i dati sull’aria»

Salerno perde sei posizioni nella classifica sulla qualità ambientale, scendendo al ventiseiesimo posto tra le città medie, quelle con popolazione compresa tra gli 80mila e i 200mila abitanti

E’ quanto emerge dall’annuale rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia giunto alla diciannovesima edizione. Metà classifica e votazione sufficiente, dunque, per la città amministrata dal sindaco De Luca che resta ai vertici in Italia, tra le città medie, per la percentuale di raccolta differenziata (secondo posto con il 68,5%, preceduta solo da Novara con il 72,4% ). Ma cosa è cambiato, rispetto all’anno scorso, per perdere sei posizioni in classifica?» «Analizzando le varie voci – spiega l’assessore all’Ambiente Gerardo Calabrese – è possibile constatare che i voti più bassi li raccogliamo sulla qualità dell’aria, ma solo perché i dati non erano disponibili. Purtroppo a Salerno le centraline per il rilevamento degli agenti inquinanti non sono del tutto funzionanti, ma non dipende dal Comune. Le centraline sono gestite dall’Arpac, l’Agenzia regionale per l’ambiente. Non avere i dati sulla qualità dell’aria, in particolare quelli sulle polveri sottili e sul biossido di azoto, che pesano molto per la classifica, ci ha penalizzato».

Inoltre, aggiunge l’assessore Calabrese, «per alcune voci, quali la presenza di impianti fotovoltaici su edifici comunali, i dati si riferiscono al 2010, nel frattempo la situazione si è modificata in meglio. Basti pensare, ad esempio, all’impianto fotovoltaico che abbiamo realizzato nell’impianto di compostaggio. Infine, nel rapporto non si è tenuto ancora conto dell’adesione al Patto dei sindaci, per il quale a fine novembre presenteremo il piano di azione».

Sarebbero questi, dunque, i motivi dello scivolamento dalla ventesima alla ventiseiesima posizione in classifica tra le città medie. Molto, però, può essere ancora fatto e non soltanto dal Comune. Salerno, infatti, è al 32mo posto per le certificazioni ambientali Iso 14001 delle imprese (questo dato però è su base provinciale) ed è messa malissimo (dato non pervenuto) in materia di trasporto pubblico, inteso come numero di viaggi all’anno per abitanti, e anche per numero di mezzi pubblici (36mo posto). Andando a scorrere le varie voci, che fanno punteggio per la graduatoria finale, si nota poi che un altro parametro negativo (39mo posto su 44 città medie) riguarda i consumi idrici: 204 litri ad abitante al giorno contro i 110,4 di Arezzo che è prima in classifica. Oltre all’uso esagerato di acqua c’è pure lo spreco: a Salerno, infatti, il 37 per cento di quella immessa in rete si perde per strada. Buono il dato sulla depurazione (97 per cento) anche se riferito al 2010 e dunque può darsi che abbia subito variazioni.

Colpisce il dato sulle vetture circolanti: appena 57 ogni 100 abitanti (quinto posto, contro le 50 di la Spezia che è prima e le 73 di Latina che si colloca ultima in questo parametro). Da migliorare, senza dubbio, anche la dotazione di verde fruibile, che è ancora scarsa.

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