la politica/parla Cappelli
«Qualcuno è mosso dai soliti burattinai»
La maggioranza leva gli scudi contro Forza Italia. «Oggi parlano di coerenza, ma giorni fa cercavano di mandare a casa Cecilia Francese». Durissime le dichiarazioni di Angelo Cappelli dopo la...
La maggioranza leva gli scudi contro Forza Italia. «Oggi parlano di coerenza, ma giorni fa cercavano di mandare a casa Cecilia Francese». Durissime le dichiarazioni di Angelo Cappelli dopo la conferenza degli azzurri Giuseppe Provenza e Valerio Longo con Domenico Di Giorgio, che aveva bollato come incoerente l’uscita di Cappelli da Fratelli d’Italia.
La replica dell’assicuratore: «Soliti personaggi che usano Battipaglia come terreno di conquista, pur rappresentando piccolissimi comuni». Si rammarica delle «ingerenze esterne consentite utilizzando consiglieri che subiscono pseudo figure partitiche». Su Di Giorgio dice: «Da ripescato, è deluso dalla bocciatura delle provinciali». Aggiunge: «La Francese ha vinto su princìpi civici e il candidato doveva essere il rappresentante del territorio, e non d’un partito». E denuncia: «Qualcuno segue obiettivi per conto dei soliti burattinai e porta in consiglio istanze scritte da altri».
Su tutte le furie anche Pino Bovi: «Ai danni miei e di “Noi con Cecilia” è in atto un meschino tentativo di infangare, da parte di molti in vista e altri ben rappresentati». Non gradisce l’ironia su «quella pagina di giornale girata a un soggetto (Carlo Zara) che esprime idee diverse dalle loro». E aggiunge: «Il partito di maggioranza con patentino alla coscienza critica fa del sarcasmo sul mio operato; la gaffe di Fi, che ha tentato invano di farci cadere, ora va coperta da fatti nuovi, e si cerca di crearli come 12 mesi fa, costruendo fantasie per isolarmi».
Non vuol passare per «chi veicola all’esterno notizie con i propri pensieri», visto che «i furbetti della notizia sottobanco sono già stati colti in flagranza quando un bel documento, di cui erano gli unici depositari, è stato girato ai cronisti sperando che la colpa cadesse poi sui “ceciliani”"».(c. l.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La replica dell’assicuratore: «Soliti personaggi che usano Battipaglia come terreno di conquista, pur rappresentando piccolissimi comuni». Si rammarica delle «ingerenze esterne consentite utilizzando consiglieri che subiscono pseudo figure partitiche». Su Di Giorgio dice: «Da ripescato, è deluso dalla bocciatura delle provinciali». Aggiunge: «La Francese ha vinto su princìpi civici e il candidato doveva essere il rappresentante del territorio, e non d’un partito». E denuncia: «Qualcuno segue obiettivi per conto dei soliti burattinai e porta in consiglio istanze scritte da altri».
Su tutte le furie anche Pino Bovi: «Ai danni miei e di “Noi con Cecilia” è in atto un meschino tentativo di infangare, da parte di molti in vista e altri ben rappresentati». Non gradisce l’ironia su «quella pagina di giornale girata a un soggetto (Carlo Zara) che esprime idee diverse dalle loro». E aggiunge: «Il partito di maggioranza con patentino alla coscienza critica fa del sarcasmo sul mio operato; la gaffe di Fi, che ha tentato invano di farci cadere, ora va coperta da fatti nuovi, e si cerca di crearli come 12 mesi fa, costruendo fantasie per isolarmi».
Non vuol passare per «chi veicola all’esterno notizie con i propri pensieri», visto che «i furbetti della notizia sottobanco sono già stati colti in flagranza quando un bel documento, di cui erano gli unici depositari, è stato girato ai cronisti sperando che la colpa cadesse poi sui “ceciliani”"».(c. l.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA