castiglione del genovesi

«Pulizia dei campi, legge ingiusta»

Sorgente: «Chi brucia rami o ricci di castagne non è un criminale»

CASTIGLIONE DEL GENOVESI. La giunta di Castiglione del Genovesi è pronta ad adottare una delibera sul problema della pulizia dei fondi agricoli ed a tutela dell'agricoltura di montagna . «Bruciare le sterpaglie in campagna non può essere reato penale – afferma il sindaco Mario Camillo Sorgente – Gli agricoltori che puliscono i fondi agricoli bruciando rami o ricci di castagne non possono essere considerati dei criminali». Tutto nasce dalla norma contenuta nel Codice dell'Ambiente per la quale la combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale si configura come illecito smaltimento di rifiuti, sanzionabile penalmente con l'arresto.

Quindi, pulire i castagneti bruciando sfalci, ricci e residui di potatura sul campo può costare la galera se si appicca il fuoco. «La normativa in vigore penalizza una pratica agricola tradizionale per le nostre campagne – continua il sindaco – Oltre ad innescare altro deterrente al comparto della castanicoltura fonte primario dell’economia di questo piccolo Comune dei Picentini». Dissenso contro tale norma restrittiva arriva da più parti.

«È sconcertante che si sia deciso di adottare una legge che sanziona pesantemente i produttori di castagne campani che smaltiscono gli scarti di potatura e i ricci bruciandoli sul posto – afferma il sindaco di San Mango Piemonte Alessandro Rizzo - La stessa pratica, in altre regioni, è legittima. Considerare lo scarto di potatura rifiuto speciale costringe i produttori a sostenere costi elevatissimi per lo smaltimento e ciò li rende ancor meno competitivi rispetto ai loro colleghi di altre regioni, i quali non solo non partono così svantaggiati, ma addirittura una porzione di potatura, quella qualificabile come legname, la vendono ricavando profitto».

Nicola Vitolo