Pugno duro del sindaco per il tribunale

Sala Consilina, Ferrari non consegna le chiavi del palazzo di giustizia per far trasferire gli atti a Lagonegro: denunciato

SALA CONSILINA. Fumata nera al termine della riunione della Commissione manutenzione del tribunale di Lagonegro. Il primo cittadino di Sala Consilina Gaetano Ferrari non ha consegnato le chiavi del tribunale di Sala Consilina al presidente del tribunale di Lagonegro Matteo Zarrella per consentire il trasloco materiale dei fascicoli giudiziari nel tribunale di Lagonegro che dovrà ospitare il presidio di giustizia salese. Ora potrebbe esserci un’azione di forza per poter entrare nei locali dell’ex tribunale valdianese e prelevare fascicoli e arredi che saranno portati a Lagonegro. Per il diniego, come lo stesso sindaco ha annunciato in conferenza stampa, Ferrari è stato denunciato per omissione di atti d’ufficio.

Ieri dopo una riunione molto accesa e dai toni fortissimi durata circa 5 ore tra il sindaco Ferrari, quello di Lagonegro Mitidieri, il procuratore della repubblica Russo, il presidente del tribunale Zarrella ed un gruppo di tecnici, non si è arrivati ad una soluzione condivisa ed ora si va al muro contro muro. La delegazione arrivata da Sala Consilina chiedeva che si applicasse l’articolo 8 della legge di riorganizzazione della “geografia giudiziaria” in base al quale il presidente del tribunale avrebbe dovuto chiedere al ministero di lasciare in vita il tribunale di Sala Consilina perché la struttura di Lagonegro non è ancora pronta ad accogliere gli uffici ed il personale del tribunale accorpato a Lagonegro. «Abbiamo dimostrato carte alla mano – ha spiegato il sindaco Ferrari – che la documentazione relativa all’agibilità ed all’antisismicità della struttura non è sufficiente, ma nonostante ciò il mio collega Mitidieri e gli altri componenti della commissione non hanno voluto sentire ragioni. Io devo tutelare la sicurezza degli avvocati del foro di Sala Consilina e dei cittadini dei Vallo di Diano che andranno a Lagonegro e per questo ho deciso di non consegnare le chiavi».

La prima giornata di vita del nuovo tribunale di Lagonegro dopo aver accorpato quello di Sala Consilina è stata vissuta nel caos più assoluto, come hanno raccontato molti avvocati del foro salese e gli impiegati delle cancellerie che prima lavoravano a Sala Consilina. Stando a quanto era stato più volte detto pubblicamente dal sindaco di Lagonegro e dai rappresentanti dell'avvocatura del piccolo centro della lucania, i lavori di adeguamento del palazzo di giustizia erano già stati ultimati e tutto era pronto per poter accogliere i circa 300 avvocati dell'Ordine di Sala Consilina, i dipendenti del tribunale soppresso ed i magistrati. La scena alla quale invece si è assistito ieri mattina ha sconfessato quello che era stato dichiarato nei giorni scorsi. Buona parte del tribunale è ancora un cantiere tant'è che i dipendenti delle cancellerie hanno avuto l'assegnazione delle stanze, ma nelle stanze non c'è assolutamente nulla, nemmeno una scrivania e sono stati costretti a stazionare per l'intera giornata nell'atrio del tribunale.

Intanto cresce nuovamente la tensione: nel piazzale esterno del Palazzo di Giustizia salese, ieri sera, si sono radunati una centinaio di manifestanti che hanno, nuovamente, attivato il presidio di protesta. «Non permetteremo il trasloco dei fascicoli e siamo pronti a tutto. Il nostro tribunale non può essere trasferito in una sede inidonea» hanno detto.

Erminio Cioffi

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