Pugno duro contro il business dei rifiuti

L’assessore Calabrese: «Basta omertà. Diteci i nomi di chi raccoglie l’immondizia a pagamento e l’abbandona nei vicoli»

L’obiettivo è duplice: da un lato stanare chi, a pagamento, va raccogliendo l’immondizia per poi disfarsene nei vicoli; dall’altro punire con sanzioni esemplari residenti e commercianti che si ostinano a non rispettare le regole della differenziata. Per farlo, il Comune chiede la collaborazione di un centro storico ormai ridotto a una pattumiera. «Basta con l’omertà. Vogliamo nomi e cognomi di chi ha fatto un business dell’immondizia e di chi trasgredisce le regole - tuona l’assessore all’Ambiente Gerardo Calabrese - Garantiremo il totale anonimato a chiunque ci segnalerà notizie utili a individuare i trasgressori».

L’affare è noto. Chi non ha voglia di recarsi all’isola ecologica per disfarsi di un rifiuto ingombrante o non ha la pazienza di attendere il giorno e l’orario prefissato per liberarsi dell’immondizia, pagando pochi spiccioli a qualcuno che ha fame di lavoro, evita il fastidio di alzarsi all’alba per conferire la spazzatura o di conservare bustoni nel proprio appartamento e nella propria attività commerciale. Il “servizio a domicilio” avviene a tarda sera, lontano da occhi indiscreti (e dai controlli dei vigili urbani). Successivamente - dopo essere stati in stand by in un paio di micro discariche domestiche del centro storico alto - quei sacchetti vengono abbandonati dinanzi ad antiche chiese, all’interno di corti storiche, agli angoli di qualche palazzina, in certi casi dinanzi altre attività commerciali che invece, onestamente, differenziano quello che c’è da differenziare, attendendo il loro turno. Possibile? Sì. Perchè l’immondezzaio che è facile trovare nel cuore antico della città, non è solo figlio dell’inciviltà di una parte di persone che lo frequentano o lo abitano, ma anche di un vero e proprio sistema messo in piedi per eludere le regole. E a farne le spese sono la maggior parte di residenti e negozianti, spesso costretti al fai da te per rendere presentabile l’ingresso delle proprie attività.

Per cercare di disciplinare un fenomeno che da tempo sembra sfuggito al controllo, complici i ritardi che caratterizzano la raccolta, per via dei problemi di manutenzione dei mezzi, il Comune ha avviato da lunedì una campagna di informazione. Che non ha mancato di suscitare polemiche. Gli ispettori ambientali hanno infatti distribuito nei negozi un volantino nel quale si ricorda agli esercenti l’obbligo di lasciare l’immondizia dinanzi al civico della propria vetrina, secondo un calendario che prevede il conferimento tra le 6 e le 8 del mattino, ad eccezione del cartone (tra le 13.30 e le 14.30). Alcuni si sono lamentati, sostenendo che gli orari siano stati modificati. «Non è vero - ribatte Calabrese - Sono sempre stati gli stessi ed il volantino serve a ribadirlo, visto che ognuno ha agito finora in anarchia».

Ma la fascia oraria prestabilita non convince gli operatori che, insieme ai residenti, martedì incontreranno l’assessore durante una riunione alla quale prenderanno parte anche Salerno Pulita ed i vigili urbani. «Siamo disponibili a modificare il calendario per venire incontro ad esigenze motivate - spiega Calabrese - Poi saremo inflessibili. Chi sarà sorpreso a trasgredire pagherà multe salatissime». E qui si apre un nuovo capitolo. Come stanare con certezza gli indisciplinati, garantendo un sistema di controllo efficace? A lanciare la proposta è il ristoratore Nunzio Adamo, patròn di Cibarti: «Basterebbe che il Comune ci fornisse delle buste con un codice per ogni locale. In questo modo si avrebbe la garanzia di sapere chi getta cosa e quando». Una tecnica per evitare che anche un esercente onesto possa finire nel mirino, perchè qualcun altro ha invece deciso di disfarsi della propria immondizia, lasciandola dinanzi la porta di qualcun altro, «cosa che spesso e volentieri capita», ribatte il patròn del risto bar di via Mercanti, nella cui piazzetta, quotidianamente, c’è chi abbandona bustoni maleodoranti. «Poi vanno risolti i disservizi che stanno caratterizzando il prelevamento - incalza - I ritardi sono frequenti e l’altro giorno i cartoni sono rimasti a terra per 24 ore, perchè nessuno è passato a ritirarli, diventando ricettacolo di altra immondizia».

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