Pugliano chiede di entrare nel Parco Monti Picentini 

Lo scopo è di inserire nei confini anche le ex discariche di Parapoti e Colle Barone E Acerno vuole il ripristino in paese della sede dell’Ente che è inattiva da tempo

MONTECORVINO PUGLIANO. L’amministrazione comunale di Montecorvino Pugliano chiede di aderire al Parco regionale Monti Picentini. Qualche giorno fa, nel corso del Consiglio comunale, tra i vari punti all’ordine del giorno, il sindaco Gianfranco Lamberti, attraverso l’approvazione di una delibera, ha chiesto al presidente del Parco, Romano Gregorio, di estendere i confini dell’area verde sino a Pugliano. Oggi i limiti si fermano nei territori di Montecorvino Rovella e Giffoni Valle Piana.
Obiettivo dell’esecutivo di Pugliano, più volte manifestato, è quello di inglobale nell’area protetta, anche le ex discariche di Parapoti e Colle Barone, quest’ultima da poco tempo passata nelle disponibilità del comune picentino. «Questo documento – sostiene la presidente del Consiglio comunale, Teresa Di Meo - segna un notevole traguardo in termini di attenzione e visione nei confronti di Montecorvino Pugliano, proiettando il territorio verso una riqualificazione oggettiva e che pone al centro dei suoi interessi i cittadini: attenzione alle risorse, semplificazione delle procedure e tutela istituzionale attiva del patrimonio e delle vocazioni dei Picentini».
Inoltre, si legge nell’atto: «Il Comune di Montecorvino Pugliano è intenzionato a far rientrare nel Parco i seguenti complessi naturalistici e paesaggistici: l’area delle cave e delle discariche sulle quali sono disponibili finanziamenti regionali e provinciali di 10 milioni di euro; il bosco di San Benedetto per un estensione di circa cento ettari; i nuclei storici di Pugliano, Santa Tecla e Torello e le colline circostanti». Tra qualche settimana l’assemblea dell’Ente Parco con sede a Nusco, nell’Avellinese, dovrà esprimersi sulla questione avanzata da Lamberti.
Ad Acerno, intanto, il sindaco, Massimiliano Cuozzo, chiede il ripristino della sede del Parco. L’amministrazione comunale reclama ufficialmente il ripristino del funzionamento della sede amministrativa e gestionale dell’Ente Parco, inattiva da tempo. L’ufficio di Acerno è stato per anni punto di riferimento per i comuni che fanno parte del territorio salernitano, vale a dire: Calvanico, Castiglione del Genovesi, Eboli, Fisciano, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Rovella, Olevano sul Tusciano, Oliveto Citra, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte e Acerno naturalmente. «Con la sospensione dell’operatività della sede del Parco ad Acerno – dichiara Cuozzo - si è generata l’interruzione di una funzione pubblica essenziale per la cura degli interessi della collettività acernese e dell’intera area salernitana».(re. pro.)
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