Pugliano affonda nei debiti Comune verso il dissesto

Il sindaco Lamberti: «Un obbligo di legge dopo la relazione inviata al ministero» Su Palazzo di città pesa un fardello di 10 milioni. Il post su Fb dell’ex Di Giorgio

MONTECORVINO PUGLIANO. Il Comune di Montecorvino Pugliano dichiarerà il dissesto finanziario: dopo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi e alimentate da un post pubblicato su Fb dall’ex sindaco Domenico Di Giorgio: «Alla vigilia del nuovo ciclo amministrativo incombe il fantasma del dissesto, che per dieci anni è rimasto fuori dalla Casa comunale. Si spera che non prevalga la scorciatoia delle incompetenze». Ieri è arrivata la conferma del sindaco Gianfranco Lamberti: «Sulla base dei documenti che il responsabile dell’ Ufficio finanziario ha inviato al ministero dell’Interno, saremo obbligati a dichiarare dissesto», afferma. «I numeri sono numeri – aggiunge – e la legge andava e va rispettata. È quello che faremo sempre e comunque. Proporremo al consiglio comunale quanto dovuto dai numeri certificati e dalla legge. E lì daremo conto di ogni particolare di quello che abbiamo trovato».

A certificare, qualche giorno fa le forti passività di Palazzo di città, era stato lo stesso Lamberti, secondo il quale sulle casse comunali peserebbe un debito complessivo di circa 10 milioni di euro. Sofferenze queste, quantizzate solo in parte e soltanto in riferimento a determinate situazioni come il Parco Aurora, dove il comune dovrà sborsare quasi sei milioni di euro a seguito di una sentenza della Cassazione; oppure il parco Verdiana: in questo caso una mancata trascrizione di atti potrebbe costare 800mila euro. Per non parlare poi delle spese legali, che, stando all’ufficio finanziario, si aggirerebbero intorno al milione.

Se il Governo, più volte invocato dal primo cittadino, non interverrà con finanziamenti straordinari, la strada del dissesto è l’unica soluzione per far fronte ad una massa debitoria che potrebbe arrivare oltre ogni previsione.

Il Comune di Montecorvino non è nuovo a questo tipo di emergenze contabili. L’ultimo dissesto economico fu dichiarato ben 23 anni fa dall’allora sindaco Girolamo Budetti.

Ma cosa succederebbe se il sindaco Lamberti decidesse di sancire il dissesto? Sotto il profilo finanziario dalla data della dichiarazione del crac e sino all’approvazione del rendiconto non potranno essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti dell’ente. I debiti insoluti e le somme dovute per anticipazioni di cassa già erogate non produrranno più interessi, né saranno soggetti a rivalutazione. Ben più gravi le implicazioni politiche: gli amministratori ritenuti colpevoli del buco finanziario non potranno ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi pubblici né candidarsi.

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