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Puc, ritardi nella redazione Rischi per le nuove case

Il nuovo piano urbanistico comunale (Puc) è ancora monco. E la responsabilità è da attribuire alla questione legata all’area di sviluppo industriale (Asi) che rimane irrisolta. Ma l’assessore all’Urb...

Il nuovo piano urbanistico comunale (Puc) è ancora monco. E la responsabilità è da attribuire alla questione legata all’area di sviluppo industriale (Asi) che rimane irrisolta.

Ma l’assessore all’Urbanistica Giovanna Minieri ha fiducia che il Puc, nonostante tutto, potrà essere approvato entro il prossimo 3 luglio (termine ultimo per l’approvazione) e che Cava non dovrà ricorrere ad un’ulteriore proroga che, comunque, l’ente regionale concederà ai vari Comuni esaminando il singolo caso ed il lavoro che è stato svolto. «La questione del Puc è complessa – ha spiegato l’assessore – È partita nel 2009 e ha avuto varie vicissitudini. Adesso il problema più grande da risolvere è quello dell’Asi, dal momento che l’ente comunale vorrebbe che una parte dell’area di sviluppo industriale tornasse al Comune stesso perché ha intenzione di localizzarvi imprese di tipo artigianale». Ma questo obiettivo non è facile da raggiungere e l’iter è lungo e complesso. Per questo l’assessorato, insieme all’architetto Carlo Gasparrini che ha redatto il Puc, sta valutando di congelare questo capitolo del piano e di procedere, «portando ad adozione il piano entro i termini previsti e mettendo da parte la questione Asi, confidando di risolverla più in là nel tempo». Di certo Cava ha atteso sin troppo l’adozione del Puc. D’altro canto il tempo stringe e, quindi, l’assessore non ha escluso di dover ricorrere ad una proroga.

«Credo che Cava potrebbe comunque usufruire della proroga – ha rassicurato – perché ci stiamo attivando e questo l’ente regionale lo sa; tra le altre cose abbiamo aggiornato la situazione del territorio con un nuovo studio cartografico». Ma l’assessorato all’Urbanistica si sta impegnando anche su altri fronti. Si è fatto, per esempio, portavoce dei Comuni che fanno parte del Piano urbanistico territoriale (Put) per risolvere i problemi legati all’impossibilità di recuperare i sottotetti a fine abitativi. «Stiamo redigendo una proposta che si pone come una sorta di guida per i nostri tecnici che, così, potranno valutare con più tranquillità le pratiche riguardanti i sottotetti – ha spiegato la Minieri – La proposta, infatti, chiarisce cosa stabilisce la legge in materia e questo consentirà ai tecnici di approcciarsi più serenamente con i privati». Ma la proposta potrebbe essere uno strumento collettivo per interloquire con la Regione. «Se gli altri Comuni del Put condividono la nostra iniziativa, potremmo anche confrontarci con l’ente regionale sulla problematica, facendo comprendere quali sono le difficoltà abitative».

Alfonsina Caputano

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