Puc, beni confiscati ai clan: ora spuntano altri “tesori” a Battipaglia

Terreni, capannoni, ville e negozi non ancora censiti dall’Agenzia nazionale. Previsto un incontro pubblico per discutere della destinazione e dell’utilizzo

BATTIPAGLIA. Sono molto più di quelli censiti dall’Anbsc i beni confiscati alla criminalità organizzata a Battipaglia. Nel corso dei lavori per la realizzazione delle linee guida del futuro Puc, il Comune ha reso noto che è stato trasferito al suo patrimonio un numero consistente di altri beni non ancora conteggiati nei dati dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. I dati in possesso dell’Anbsc, infatti, non sono aggiornati da tempo e, perciò, neppure il Comune dispone di un numero definitivo.

Già sono stati consegnati ad associazioni un bar all’incrocio tra via Carbone e via Gonzaga, ed i terreni in località Taverna Maratea, tra via Bosco e via Parmenide. Il bar, di circa 95 mq con le attrezzature necessarie all’esercizio dell’attività, è andato all’associazione “P’o ben r’o paes”. All’interno sarà creato un circolo aggregativo, offrendo opportunità occupazionali a soggetti lavorativamente svantaggiati.

Eccone alcuni

Si parlerà di beni confiscati nel corso degli ultimi due incontri dell’iniziativa Battipaglia collabora, dedicati alla co- progettazione di un evento collettivo di cura e rigenerazione urbana collaborativa. I due appuntamenti, che sono stati spostati alla giornata di domani (giovedì 7 maggio), si terranno alle 10.30 per il tema Battipaglia Rigenerata e alle 14.30 sull’argomento Battipaglia Ecologica.

La prima questione riguarderà proprio i beni confiscati alla criminalità organizzata sul territorio cittadino, nell’ottica di una loro riattivazione per porli alla base di un processo di rinascita urbana.

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