la politica

Provinciali La maggioranza si interroga dopo le scelte

Alla fine l’unità non è stata trovata. Ci hanno provato fino all’ultimo. Tutto inutile. La frattura irrecuperabile si è avuta sabato sera, quando l’Udeur ha chiesto una riflessione più profonda. Non...

Alla fine l’unità non è stata trovata. Ci hanno provato fino all’ultimo. Tutto inutile. La frattura irrecuperabile si è avuta sabato sera, quando l’Udeur ha chiesto una riflessione più profonda. Non si è però arrivati a nulla. Dalle liste ufficiali presentate sono venuti fuori due nomi interni al gruppo che appoggia Manlio Torquato: i consiglieri comunali Lello Buonfiglio e Massimo Torre. Il primo aveva ufficializzato la sua discesa in campo da tempo, il secondo è stato scelto quasi in extremis.

A causare la divisione è stata la mancata candidatura del sindaco. Ma a pesare è stata la richiesta, avanzata fino all’ultimo dall’Udc, di avere oltre all’unità intorno al nome di Buonfiglio anche un assessore in giunta. Una proposta difficile da assecondare, nonostante il primo cittadino sabato sera abbia tentato il tutto per tutto. «Siamo convinti di avere scelto, con Massimo Torre, il candidato giusto per contribuire alla vittoria finale del presidente Canfora e dell’intero centro-sinistra. Tutti gli amministratori socialisti e l’intero partito – ha dichiarato il segretario del Psi, Silvano Del Duca – saranno impegnati in questa direzione».

Come si regolerà a questo punto la maggioranza nocerina, “costretta” a scegliere, se volesse fare un discorso di coalizione, tra due candidati che sostengono alla presidenza un uomo del Pd? Gli esponenti centristi e quelli più marcatamente di centrodestra come si regoleranno? Torre dovrebbe beneficiare di almeno otto voti, Buonfiglio di tre. Questo stando ai rumors. Ma in ballo ci sono sedici preferenze. A chi andranno le altre cinque? Forza Italia potrebbe attrarre coloro i quali hanno sostenuto alle europee il partito azzurro. Tutto questo potrebbe nuocere alla stabilità della maggioranza? Gli scontenti, di certo, non sono pochi.

Salvatore D’Angelo

©RIPRODUZIONE RISERVATA