a palazzo sant’agostino

Provincia vicina al predissesto ma Canfora spera nel Governo

La Provincia di Salerno spera ancora in un miracolo da Roma e rinvia la dichiarazione del predissesto finanziario. Lo fa attraverso un emendamento presentato dal vicepresidente del Consiglio...

La Provincia di Salerno spera ancora in un miracolo da Roma e rinvia la dichiarazione del predissesto finanziario. Lo fa attraverso un emendamento presentato dal vicepresidente del Consiglio provinciale, Sabato Tenore, nel corso dell’assise tenutasi ieri mattina in via straordinaria. «Se ognuno avesse fatto la sua parte – ha spiegato Tenore – oggi non ci troveremmo in questa situazione, ovvero a dover parlare di predissesto indotto. Tuttavia, riteniamo opportuno rinviare tale decisione alla data di approvazione del bilancio di previsione, il prossimo 30 settembre. Nel frattempo – ha aggiunto – speriamo che il Governo si ravveda e si renda conto che se ci fosse stata l’applicazione precisa di quanto previsto nel decreto Del Rio, oggi la Provincia sarebbe in equilibrio».

Le Province, infatti, si trovano ora in una situazione di totale incertezza perché mancano i decreti legge che rendano operativi alcuni passaggi contenuti nel decreto Del Rio e perché la Regione ha accumulato una serie di ritardi nell’adempiere a quanto prescritto nel provvedimento. I consiglieri hanno quindi ritenuto indispensabile un rinvio perché nei prossimi mesi potrebbero intervenire dei chiarimenti che andrebbero poi a modificare la situazione economica finanziaria dell’ente prima dell’approvazione del bilancio preventivo.

I problemi restano sempre quelli più volte denunciati dal presidente Giuseppe Canfora. In primo luogo, i prelievi forzosi da parte del governo centrale sul bilancio finanziario (solo quest’anno sono stati prelevati 25 milioni di euro). In secondo luogo, i ritardi della Regione nel prendersi carico di quelle che vengono definite funzioni non fondamentali e che, per il momento, la Provincia sta continuando ad erogare anticipando le risorse di tasca propria e senza sapere se mai saranno restituite.

Sicuramente il vuoto istituzionale in cui si trova al momento la Regione Campania non aiuta. Il presidente Canfora prevedeva di incontrare immediatamente Vincenzo De Luca per discutere della situazione ma, ad oggi, questo incontro ancora non è potuto avvenire. Insomma, il blocco creatosi a Palazzo Santa Lucia incide negativamente sull’ente che sta facendo del suo meglio almeno per continuare a garantire a tutti i dipendenti gli stipendi (anche a quelli che di norma si attendeva fossero trasferiti presso altre istituzioni). Purtroppo questa situazione non interessa solo l’ente salernitano ed infatti nelle prossime settimane sono previste diverse iniziative di concerto con l’Upi. Non a caso il presidente Canfora si è recato in Consiglio ieri mattina con una t-shirt che recitava “Sono contro il dissesto di Stato”. Una decisione che è stata fortemente criticata dall’ex presidente della Provincia, Antonio Iannone, che ha commentato: «Qualcuno spieghi a Canfora che il dissesto delle Province è colpa del suo partito, del Pd di Renzi e Del Rio. Quando io lo denunciavo, questi signori facevano i professori e spiegavano come andava amministrato Palazzo Sant’Agostino. Dopo nove mesi di amministrazione, Canfora non ha saputo fare altro che dichiarare il dissesto. Complimenti».

Ma l’assise di ieri ha anche approvato debiti fuori bilancio per poco più di un milione e mezzo di euro; in merito, il Consiglio ha dato mandato al segretario generale, sulla base di quanto disposto dal piano anticorruzione, di procedere con un’attività di accertamento «per non avere continuamente questa mole di debiti, legati per la maggior parte a lavori di somma urgenza, senza alcun chiarimento», ha spiegato il rappresentante del Pd, Giovanni Coscia.

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