Provincia, Sinistra pronta a insidiare i deluchiani

Una lista unitaria sull’onda lunga del No al referendum costituzionale «In campo per la difesa dei diritti di tutti, senza alcuna discriminazione»

L’occasione è propizia e potrebbe consentire alla sinistra salernitana di mettere piede a Palazzo Sant’Agostino grazie anche agli “alleati” del fronte del No. Il voto referendario ha dato vita a un asse sbilenco che in città – e in tutta la provincia di Salerno – si sta consolidando contro il Partito democratico a trazione deluchiana. Se la battaglia al referendum costituzionale ha visto insieme, e senza pregiudizi, destra e sinistra; ora c’è l’occasione di espugnare una delle roccaforti di Vincenzo De Luca. Quella Provincia che negli ultimi anni, solo Edmondo Cirielli (FdI) è riuscito a strappare al centrosinistra. E proprio a sinistra si spera che questa trasversalità possa consentire di scavalcare i deluchiani, almeno quelli.

Per ora, in un manifesto a quattro firme (Loredana Marino, segretario provinciale di Rifondazione comunista; Franco Mari, coordinatore provinciale Sel-SI; Andreas Andreou, coordinatore l’Altra Europa e Gianpaolo Lambiase, consigliere comunale di Salerno di Tutti) la sinistra si impegna a «formare una forte lista per il lavoro, la giustizia sociale, la lotta alle povertà, la tutela dei beni comuni, la difesa dei diritti di tutti, senza discriminazioni». L’incipit è tutto in quella contestazione – la stessa che ha motivato anche il centrodestra – a una azione di governo fallita anche e soprattutto sulle riforme delle Province, «che sembravano destinate a scomparire e continuano ad esistere ed a esercitare un grande potere sui territori».Un Ente che «tra le proprie funzioni, governa ambiti fondamentali della vita delle comunità locali: la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, la pianificazione territoriale provinciale, la programmazione provinciale della rete scolastica, la gestione dell’edilizia scolastica, la tutela del lavoro contro le discriminazioni, la promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale, la raccolta ed elaborazione di dati, l’assistenza tecnico – amministrativa agli enti locali». Funzioni vitali che però, grazie alla Delrio «esclude i cittadini dalla scelta dei suoi rappresentanti facendo eleggere il Presidente e il Consiglio provinciale in modo indiretto». Una restrizione della democrazia, «che si voleva estendere al nuovo Senato nella riforma costituzionale clamorosamente bocciata da più del 60% dei votanti».

Per questo la sinistra lavora a una lista unitaria, così come è accaduto per il Comune di Salerno, mettendo al centro del programma la salvaguardia dell’ambiente, la restaurazione della viabilità; la valorizzazione dei beni culturali; un piano per il lavoro; favorire nei comuni del salernitano l’insediamento di attività culturali a servizio anche del turismo, ma soprattutto di promuovere un’edilizia di recupero e restauro e non ultima la tutela del diritto alla salute.

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