Provincia, si dimettel'assessore Gambino

Alberico Gambino si dimette da assessore provinciale. Al suo posto Gené Andria. Dal prefetto è arrivata anche la sospensione da sindaco di Pagani

La giunta Cirielli perde un pezzo. Alberico Gambino, assessore al turismo e alle attività produttive, si è dimesso dopo la sentenza di condanna a un anno e sei mesi per il reato di peculato.
Ha lasciato l’incarico provinciale con una lettera al presidente, nella quale spiega di restituire il mandato in segno di rispetto nei confronti di Edmondo Cirielli e dell’intera compagine amministrativa. Al suo posto entra Generoso Andria, il banchiere di Giffoni già europarlamentare e appartenente alla stessa area politica (ex Forza Italia) del predecessore.Assumerà la delega alle attività produttive, mentre quella al turismo tornerà nelle mani di Cirielli, che spiega di voler gestire il settore continuando a consultare Gambino e dando continuità ai progetti elaborati insieme in queste prime settimane di lavoro. Non è nemmeno escluso un suo rientro in giunta, qualora la sentenza d’appello dovesse ribaltare il pronunciamento del rito abbreviato. «La sua nomina Gambino se l’è conquistata sul campo - conferma Cirielli - E’ stato il sindaco più votato d’Italia e il suo collegio, a Pagani, è stato quello dove io sono andato meglio. Quando questo problema si risolverà, è giusto che lui abbia piena legittimità nella giunta». Tanto più che il presidente dice di rispettare ma non condividere la scelta delle dimissioni: «Gli avevo consigliato di restare e di difendersi in ogni forma, ma apprezzo il suo gesto e capisco che adesso sia più importante dedicarsi a Pagani, cercando di mantenere la guida del Comune conferitagli dagli elettori».
All’indomani della condanna Cirielli era stato tra i primi ad esprimere al sindaco di Pagani solidarietà e stima. Ieri, nella breve nota diramata dopo le dimissioni, Gambino lo ha ringraziato «per il suo sostegno e la sua vicinanza». «E’ un politico eccezionale - ha aggiunto - un amministratore capace ma soprattutto una persona dallo straordinario senso di umanità».La rinuncia all’assessorato toglie dall’imbarazzo un’amministrazione che ha fatto della legalità il suo vessillo elettorale. Tuttavia Cirielli garantisce di non considerare un autogol la nomina di un assessore che aveva in corso un procedimento penale. «Lo rifarei - assicura - Ero convinto che Gambino sarebbe stato assolto e, rileggendo le carte del processo, resto di quella convinzione.Probabilmente il rito abbreviato non ha consentito un esame approfondito della vicenda, ma per quello che leggo gli episodi che gli sono addebitati non solo non costituiscono reato, ma non sono nemmeno esempio di malcostume né politicamente censurabili. Non gli si contesta di avere fatto con i soldi pubblici spese estranee al suo mandato, ma solo la forma burocratica con cui le ha attuate».
Con lo stesso Gambino, oltre che con i coordinatori provinciali e regionali del Pdl, ha concordato la nomina del successore. «Scegliere un nome di un’altra area poteva sembrare uno schiaffo. Invece con Andria l’equilibrio politico rimane inalterato».