SALERNO

Provincia, l'incubo del crac

Dipendenti pronti a chiudere le strade e a transennare le scuole

SALERNO. «È necessario l’intervento del Governo per tentare di risolvere il problema della Province». Il presidente Giuseppe Canfora il grido d’allarme lo aveva lanciato già diverso tempo fa ma ieri, nel corso dell’assemblea della Cgil Funzione Pubblica, è stato chiaro e diretto. Anche con i dipendenti che chiedevano rassicurazioni sul futuro e che sono pronti a transennare strade e a chiudere scuole se non avranno rassicurazioni. «Che cosa dobbiamo fare?», ha chiesto dalla folta platea Maria Romano, «Presidente ci dia una risposta, ci faccia capire...». E Canfora non si è sottratto al confronto: «Dobbiamo adoperare tutte le nostre forze e farci sentire con la presenza massiccia allo sciopero generale. Dobbiamo difendere i diritti delle Province e dei lavoratori. In questa assemblea, nonostante fosse stata indetta dalla Cgil, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare più voci. Quelle dei lavoratori preoccupati per il loro futuro, quello della deputazione parlamentare del Pd che ringrazio per la presenza e per il sostegno in questo momento di estrema difficoltà. Mi avrebbe fatto piacere, se avessero partecipato anche rappresentanti del mondo della scuola, e semplici cittadini perché questo non è un problema che riguarda solo Salerno e la sua provincia ma tutta l’Italia».
I dati del Ministero sono allarmanti, la Provincia di Salerno è in testa alla graduatoria Sose, la società per azioni costituita dal Ministero dell’economia e delle finanze e dalla Banca d’Italia, che ne ha certificato lo squilibrio di bilancio: «I milioni stanziati nella manovrina - ha dichiarato la senatrice Pd Angelica Saggese - sono duecentocinquantamila, il Partito Democratico ha proposto lo stanziamento del doppio dei fondi, quindi cinquecentomila euro. Si aveva in mente un altro disegno per le Province, qualcosa non è andato come doveva andare ed è giusto che si ponga rimedio a questa situazione, ripristinando le risorse, distribuendole e cercando di mantenere i servizi».
Un impegno non da poco, i sindacati sono sul piede di guerra ed i dipendenti, pur comprendendo la posizione della parti in causa chiedono certezze che al momento però non possono arrivare: «Con le Province sono state fatte delle autentiche idiozie - ha commentato il consigliere della giunta regionale Franco Picarone - la legge che ha disposto il mantenimento solo di alcune funzioni, il trasferimento di altre e la liquidazione del funzionamento degli organi, è una legge che ha prodotto soltanto disservizi e dissesto. Oggi ci troviamo con un fabbisogno stimato di 650 milioni di euro a fronte di uno stanziamento di 150 milioni di euro che per di più avviene senza far riferimento alle situazioni debitorie degli enti ma agli abitanti, quindi in alcuni casi non si risolvono i problemi di sbilancio e di dissesto nelle province. In Campania la situazione varia a seconda dei territori, a Caserta è gravissima, a Salerno si rischia parecchio. In ballo ci sono i servizi essenziali per i cittadini, la sicurezza nelle scuole e quella delle strade. Il Governo deve fare una revisione necessaria sulla questione senza tralasciarne alcun aspetto, sapendo che la deputazione parlamentare del Pd a livello nazionale ed in provincia, sta facendo un’azione forte ed incisiva affinchè ci si avvii verso la risoluzione immediata del problema».
Sullo stato di agitazione dei dipendenti della Provincia, è intervenuta anche la Uil Fp che ha annunciato mobilitazione generale per mercoledì, quando, a partire dalle 11, manifesteranno i vertici del sindacato di categoria. Perentorio invece, l’annuncio dei lavoratori dell’ente Provinciale: «Se non avremo rassicurazioni e certezze - dicono - saremo pronti a transennare le strade ed a chiudere le scuole».
Carla Polverino
©RIPRODUZIONE RISERVATA