Provincia, il sì al bilancio è un giallo

Seduta sospesa e poi ripresa. Canfora sulla vendita del palazzo dell’Archivio di Stato: «Siamo costretti, dobbiamo fare cassa»

Bagarre ieri mattina a Palazzo Sant’Agostino durante l’ultima seduta di consiglio provinciale del 2015 che, tra gli oltre quaranta punti all’ordine del giorno, era stato convocato per approvare lo schema di bilancio preventivo per l’anno in corso, che sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea dei Sindaci, già convocata per il prossimo 28 dicembre.

Ad animare la seduta la vibrante protesta di tutta l’opposizione che, guidata dal consigliere provinciale Roberto Celano, ha abbandonato l’aula, facendo venire meno per circa un’ora il numero legale che consente il regolare svolgimento dei lavori. Su sedici consiglieri, erano infatti presenti i sette dell’opposizione e altrettanti consiglieri per la maggioranza. La miccia si è innescata quando Celano ha sollevato il caso dei ventiquattro operai della Arechi Multiservice che anche ieri mattina erano sotto la sede dell’amministrazione provinciale per protestare e chiedere al presidente della Provincia, Giuseppe Canfora, di convocarli, come richiesta dal sindacto Ugl.

«Da un mese – ha denunciato Celano – attendono di essere convocati per conoscere il proprio destino. Noi – ha rivendicato – siamo per la tutela di tutti i lavoratori, che non hanno bandiera politica ma hanno diritto a vivere in maniera dignitosa». Alla replica di Canfora, che in buona sostanza ha ribadito di poter fare ben poco, aprendo probabilmente la strada al licenziamento di questi operai, l’ex presidente di EcoAmbiente, insieme ai suoi colleghi, ha abbandonato l’aula facendo di fatto mancare il numero legale e, di conseguenza, chiedendone la verifica al segretario generale. Al rifiuto di quest’ultimo, ne è nato un acceso diverbio verbale a distanza, che ha portato Canfora a sospendere per qualche minuto la seduta.

«La Provincia che hanno in testa loro – ha sbottato il presidente – non esiste più. Quella che stiamo gestendo oggi è una Provincia spartana, fatta di lacrime e sangue. Non si può continuare con la Repubblica delle banane, qui ci sono problemi seri che vanno affrontati con coscienza civile e politica che – ha accusato – non vedo da parte di un’opposizione irresponsabile che ha portato al disastro questo Ente. I tanti debiti fuori bilancio – ha concluso – ne sono la prova».

Dal centrodestra si leva la voce anche dell’ex presidente della Provincia, Antonio Iannone, che invita i sindaci a disertare l’assemblea del 28 dicembre, definita una buffonata. «Su cosa dovrebbero esprimersi quando siamo a fine esercizio 2015? Quali proposte migliorative – ha scritto in un lungo post su Facebook - potrebbero avanzare a due giorni dalla fine dell'esercizio 2015? Chi parteciperà offenderà solo la propria intelligenza e mortificherà i cittadini che rappresenta».

Tuttavia, con l’arrivo del consigliere provinciale Mimmo Volpe, si è riottenuto il numero legale e sono stati poi deliberati tutti i punti all’ordine del giorno, tra cui figurava anche il piano triennale per l’alienazione dei beni immobili di proprietà, in cui è compresa anche la sede dell’Archivio di Stato in largo Abate Conforti. Su questo punto, il presidente Canfora ha promesso il massimo sforzo per salvare la struttura, sottolineando però la necessità dell’ente di «fare cassa per far quadrare i conti».

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