Provincia Iannone traccia il suo bilancio

È stata una conferenza di saluti piena di commozione, orgoglio per il lavoro svolto e pure qualche frecciata, a destra e soprattutto a manca. A due giorni dalle elezioni, il presidente uscente...

È stata una conferenza di saluti piena di commozione, orgoglio per il lavoro svolto e pure qualche frecciata, a destra e soprattutto a manca. A due giorni dalle elezioni, il presidente uscente Antonio Iannone traccia il bilancio di cinque anni di lavoro a Palazzo Sant’Agostino. «Abbiamo trovato l’Ente con un debito di 54 milioni d’euro fuori bilancio - ha esordito - Lo lasciamo con una liquidità di cassa pari a 58 milioni d’euro. Sarà un compito arduo per i nostri successori, che dovranno affrontare i tagli di questo Governo che ha promosso l’abolizione delle Province e che ora si prepara alle elezioni». Iannone parla di coerenza «mi sarei aspettato che non si presentassero. Ma così facendo hanno dato prova del loro concetto di riforme». E incalza: «Dovevano arrivare i commissari per i rifiuti, ma in questa provincia, dal Governo, arrivano solo le navi degli immigrati, che solo grazie ad enormi sforzi siamo riusciti a gestire. L’abolizione infine sarà ricordata come un errore storico, che renderà impossibile una vera rappresentanza». E giù l’elenco delle opere ed i progetti proposti, passando dalla questione rifiuti, al termovalorizzatore all’aeroporto. «È stata una scelta chiara quella d’investire ancora nell’aeroporto. Avevamo una landa desolata, pagata né con i soldi di Andria né di Villani, ma dei contribuenti. Al termine del nostro mandato consegniamo oggi un’infrastruttura, che potrebbe cambiare il destino di questo territorio, a chi saprà farla funzionare, sapendo che non la potrà prendere a costo zero ma con un canone, perché i cittadini devono sapere che devono rientrare nell’investimento e nella scommessa politica dell’investimento». Infine, l’ultimo atto prima di lasciare spazio al prossimo presidente: «Domani (oggi per chi legge, ndr) proporremo di riportare il rettorato dell’Università degli Studi di Salerno nel capoluogo. Già sono pronti degli uffici del restaurato Palazzo Pinto e questo sarà il nostro ultimo atto come amministratori provinciali». ©RIPRODUZIONE RISERVATA