Provincia di Salerno Il banco di prova sarà il bilancio 2013

Il gruppo Pdl ha confermato il passaggio all’opposizione Il presidente Iannone (Fratelli d’Italia) in cerca di voti

SALERNO. Non si dimetteranno, come provocatoriamente ha chiesto il presidente della Provincia Antonio Iannone, né presenteranno la mozione di sfiducia auspicata dal gruppo del Pd. I sei consiglieri provinciali del Pdl resteranno dove, con clamore, si sono collocati tre giorni fa, cioè all’opposizione. La decisione è stata ribadita ieri pomeriggio da Pasquale Aliberti, Domenico Di Giorgio, Giuseppe Zitarosa, Massimo D’Onofrio, Vincenzo Paolillo e Ludovico Buonomo al termine dell’incontro con il commissario provinciale del partito, la deputata Mara Carfagna. Per loro collocarsi all’opposizione resta “l’unica possibile scelta responsabile dopo la rottura incomprensibile ed unilaterale di Fratelli d’Italia nei confronti del Pdl”. Il riferimento è ai comuni dove si andrà al voto, in particolare Scafati e Pontecagnano, dove Fratelli d’Italia, ha deciso di presentare propri candidati a sindaco in alternativa a quelli in carica targati Pdl.

Alla Provincia, dunque, hanno deciso di mettersi sulla sponda ed aspettare l’evolversi della situazione, sapendo che il tempo – come sta già avvendendo a Cava de’ Tirreni dove il sindaco Galdi si è sfilato dalla contesa e ha costituito un gruppo civico – gioca a loro favore. Aspetteranno Iannone e la sua Giunta al varco, e non c’è da attendere molto. Il primo appuntamento vero è il bilancio di previsione 2013, da approvare ad aprile.«Il nostro voto – preannuncia Zitarosa - sarà politico». Il che significa che voteranno contro.

Il bilancio, quindi, sarà il banco di prova per il leader di Fratelli d’Italia in terra salernitana, Edmondo Cirielli, e per il suo pupillo, il presidente della Provincia Antonio Iannone.

Per l’approvazione, in seconda convocazione, è sufficiente la maggioranza dei presenti. Se sono presenti tutti (36 consiglieri più il presidente) servono 19 voti. Al momento Iannone può contare sui sette voti del gruppo Fratelli d’Italia (Fernando Zara, Franco Annunziata, Massimo De Fazio, Luigi De Vivo, Michele di Fiore, Cristofaro Salvati e Alessandro Schillaci); sui tre del gruppo Fratelli d’Italia -Principe Arechi (Antonio Anastasio, Giovanni Fortunato e Flavio Meola) e sul suo. Al momento non si registrano distinguo dei tre consiglieri del Nuovo Psi (Massimo Cariello, Rocco Giuliano e Luigi Pesce) e tutto lascia presumere che voteranno il bilancio, ma questa volta il loro voto avrà un peso specifico maggiore che in passato. All’appello, dunque, se tutti i consiglieri provinciali saranno presenti e se il gruppo Pdl voterà compatto no al bilancio, mancano altri cinque voti.

Tutto lascia presumere che nei prossimi giorni assisteremo ad una campagna “acquisti” da parte di Cirielli e company. Il bacino più consono in cui andare a pescare nuovi consensi (o assenze in aula) è rappresentato dai gruppi dell’Udc e dal gruppo misto.

Dell’Unione di Centro fanno parte Antonio Pagano, Pasquale Caroccia, Gerardo Marotta e Pasquale Mauri. Quest’ultimo, che è sindaco ad Angri, è da oltre un anno che non si vede proprio in Consiglio provinciale. Nel gruppo misto di sicuro Iannone non potrà contare sul sostegno di Antonio Cammarora di Futuro e Libertà, mentre un’interlocuzione, per altro già avvenuta in passato, ci potrebbe essere con Salvatore Memoli. Forse anche con Antonio Romano e l’ex presidente Angelo Villani, che su qualche provvedimento si sono già astenuti, ma sarebbe davvero singolare se Villani, che hanno dipinto come l’artefice di tutti i guai della Provincia, dovesse venire in loro soccorso.

Una cosa è certa: questo teatrino (in cui si sono già esibiti una quarantina di assessori) non fa bene alla politica e spingerà sempre più gli elettori ad allontanarsi dai partiti.

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