Provincia, bilancio approvato con l’aiuto dei sindaci socialisti

Il primo cittadino di Campagna è l’unico a restare in aula Fasolino “assolve” i suoi: «Ognuno è libero di votare o no»

SALERNO. L’ombra dell’accordo tra maggioranza e Nuovo Psi dietro il via libera al bilancio della Provincia. Ieri mattina si è concluso, con l’approvazione definitiva, il lungo e articolato percorso dello strumento economico di previsione di Palazzo Sant’Agostino. «Chiudiamo l’anno 2015 - ha commentato il presidente Canfora - convinti di aver svolto con onore un compito che comporta, per noi consiglieri provinciali, soprattutto oneri». Passaggi che si sono caratterizzati anche da uno scontro politico non solo tra opposizione e maggioranza ma anche all’interno della stessa coalizione di centrosinistra. Alla fine, in Consiglio, mentre il gruppo di opposizione lasciava l’aula al momento del voto, l’unico a rimanere tra i banchi della minoranza è stato il sindaco di Campagna, Roberto Monaco (NPsi). Lo stesso che aveva partecipato, insieme al collega di partito Massimo Cariello, anche all’assemblea dei sindaci contribuendo al raggiungimento del quorum. Una “stampella” che non è passata sotto silenzio malgrado l’appello dell’ex presidente della Provincia, Antonio Iannone a disertare la seduta. «Ognuno ritiene di votare o non votare il bilancio - ha commentato il coordinatore provinciale del Nuovo Psi, Antonio Fasolino - Non è compito dei quadri di partito impedire ad un nostro amministratore locale a non partecipare ad una assemblea di sindaci. Piuttosto io mi chiederei perché tanti amministratori del Pd non hanno partecipato all’assemblea». Ma che il Nuovo Psi si stia guardando intorno per affrancarsi dal centrodestra, non è certo una novità. Che questi episodi siano propedeutici ad un clima di distensione? Forse. «Oggi in Italia non c’è un partito realmente riformista - commenta Fasolino - I ragionamenti si fanno se hai una legge elettorale che ti consente di farli, altrimenti anche i Socialisti o confluiscono nel listone del Pd oppure vai in Forza Italia». Il riferimento è alle prove tecniche di rinascita del Partito socialista. Ipotesi, che in Campania, è stata lanciata dal portavoce dell’ex governatore, Gaetano Amatruda. «A gennaio, dall’incontro con Nencini, si capirà se la Campania può essere o no un laboratorio di un processo di riunificazione - commenta Amatruda - Ma al momento è solo una ipotesi». Per questo motivo le posizioni di Monaco in consiglio e Cariello all’assemblea hanno letture diverse. «Si tratta di amministratori locali ed è chiaro che quando amministri una comunità i tuoi cittadini hanno priorità sui tempi più ampi della politica» chiude Amatruda. Quindi nessun personalismo, ma forse, tanto per Monaco che per Cariello, la necissità di avere un dialogo con la Regione che possa ritornare utile alle proprie comunità.

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