il disastro della legge delrio 

Provincia al collasso, tutti tacciono 

I dipendenti dell’ente parteciperanno allo sciopero generale

Anche i dipendenti della Provincia di Salerno parteciperanno allo sciopero generale, in programma il prossimo 6 ottobre, indetto da Cgil, Cisl e Uil. La decisione è stata presa nel corso dell’assemblea generale, presieduta dai segretari dei sindacati confederati: Donato Salvato (Uil), Pietro Antonacchio (Cisl) e Angelo De Angelis (Cgil). Un’astensione dal lavoro per lanciare un messaggio al Governo, in quanto anche a Salerno i 500 dipendenti della Provincia sono costretti a lavorare in condizioni precarie, per via dei tagli economici applicati dallo Stato. Una situazione assurda, le cui conseguenze paradossali si riverberano soprattutto sui servizi che dovrebbero essere garantiti ma che, invece, in molti casi, non lo sono più. E, così, la manutenzione delle strade provinciali, solo per citare uno dei tanti esempi possibili, oramai è quasi inesistente. Invece di risolvere i problemi s’assiste ad un rimpallo di competenze che è un fenomeno tutto italiano. Così capita che i 60 impiegati nei musei e nelle biblioteche, che prima dipendevano giuridicamente dalla Provincia, adesso non abbiano più un datore di lavoro. In pratica continuano a ricevere lo stipendio ma non sono inquadrati in nessun ente. Proprio per questo motivo è stato presentato un ricorso al Tar per fare chiarezza sul rapporto di lavoro. Al di là delle questioni “tecniche” resta da capire quale sarà la sorte della Province, dopo la riforma che non è stata “confermata” con la bocciatura del referendum costituzionale. «Bisogna fare uno studio approfondito – evidenzia Salvato – anche perché non è possibile applicare tagli lineari. Solo nel 2017 il deficit totale è già di 900 milioni di euro. Lo Stato deve necessariamente intervenire attraverso un ragionamento serio». E che oramai si sia raggiunto il limite della sopportazione lo evidenzia De Angelis. «La situazione è disastrosa – spiega – e questo ha creato disagi non solo ai dipendenti ma a tutti i cittadini. Si deve capire cosa fare e comprendere come intervenire. Finora nessuna ha mosso un dito, neppure i parlamentari salernitani che hanno votato la legge e che conoscono bene la condizione attuale dell’Ente». Più che le Province, a detta di Antonacchio, è fallito lo Stato. «Il Governo – conclude – sta mantellando i servizi e, così, vengono a mancare i diritti fondamentali, come quelli all’istruzione e alla viabilità. Stiamo assistendo ad un attacco alla democrazia del Paese».
Gaetano de Stefano
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