Provincia 398 esuberi, oggi occupazione

I dipendenti si mobilitano per scongiurare il rischio del taglio del 50 per cento del personale

Dovrebbero essere 398 i dipendenti in esubero alla Provincia di Salerno che rischiano di essere messi in mobilità. Almeno questo è il numero in possesso dei sindacati in mancanza di una comunicazione ufficiale da parte dell’Ente.

Un numero enorme che getta in allarme soprattutto se si tiene conto che nella cifra non sono ancora ricompresi i lavoratori delle diverse partecipate, per i quali il Governo sta lavorando su un provvedimento apposito. Da qui la decisione di aderire alla giornata di protesta nazionale che prevede questa mattina l’occupazione simbolica di Palazzo Sant’Agostino, con un’assemblea generale che comincerà a partire dalle 10.

«L’occupazione – scrivono in una nota congiunta i rappresentanti di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fp – e il presidio a Napoli davanti alla sede della Giunta regionale, a Santa Lucia, sono state decise a seguito della totale chiusura del Governo di discutere sui provvedimenti in corso di approvazione in merito al destino delle funzioni in capo alle Province e dei lavoratori che, a fronte dei tagli previsti, risulterebbero in esubero e senza la copertura degli oneri stipendiali».

Tutta la colpa sarebbe da attribuire all’emendamento del Governo alla legge di stabilità depositato in commissione Bilancio al Senato lo scorso 13 dicembre. Tale disposizione stabilisce la riduzione della spesa per il personale in una misura ricompresa tra il trenta e il cinquanta per cento.

Secondo sempre tale emendamento i lavoratori in esubero dovranno essere ricollocati, in maniera prioritaria, all’interno delle Regioni o dei Comuni.

«Il dispositivo – spiega Ornella Zito della Cgil Funzione pubblica – è poco chiaro e va a stravolgere tutti gli accordi siglati in precedenza. La legge Del Rio prevedeva, in qualche modo, delle tutele stabilendo la destinazione delle funzioni e dei relativi dipendenti. In pratica ora non c’è nessuna garanzia perché anche la Regione Campania, come le altre d’Italia, non ha alcuna intenzione di riacquisire le funzioni perse dalla Provincia, perché non ci vuole mettere la copertura finanziaria che è necessaria».

Insomma i dipendenti si sentono nel limbo, sospesi circa il loro futuro. «Il presidente Canfora – ha continuato la Rizzo – ha detto di essere vicino ai lavoratori. Questo ci fa piacere perché la nostra non è una protesta contro l’Amministrazione provinciale, ma fatta per obbligare il Governo ad una decisione chiara relativamente non solo ai dipendenti ma anche alle funzioni».

Il problema riguarda, in totale, ventimila lavoratori italiani che risultano ufficialmente in condizione di esubero. «Il Parlamento dimostri di avere un ruolo – si legge sempre nella nota stampa diramata dal sindacato – e di poter correggere le storture di una riforma che rischia di eliminare servizi e di produrre ulteriore disoccupazione». (a.c.)

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