agropoli

Prostituzione Bevilacqua scagionato in Appello

AGROPOLI. Non c’è stato sfruttamento della prostituzione. È quanto hanno stabilito i giudici della Corte di Appello di Salerno, che hanno assolto dalla pesanta accusa l’imputato, Massimo Bevilacqua,...

AGROPOLI. Non c’è stato sfruttamento della prostituzione. È quanto hanno stabilito i giudici della Corte di Appello di Salerno, che hanno assolto dalla pesanta accusa l’imputato, Massimo Bevilacqua, ribaltando la sentenza di condanna a 3 anni e 4 mesi decretata in primo grado. Si chiude così, in assenza di ulteriori ricorsi, una vicenda cominciata circa sette anni fa. All’epoca, Bevilacqua fu arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver costretto una giovane donna ungherese a prostituirsi, utilizzando metodi violenti, fatti di botte e minacce. Non solo: l’uomo, secondo l’accusa, alla fine di ogni serata in strada, si sarebbe fatto consegnare l’intero incasso dell’attività di prostituzione, consumata lungo la litoranea, nel tratto tra Battipaglia e Pontecagnano. La vittima delle violenze, praticamente quotidiane – una ventiduenne – al momento dell’arrivo dei carabinieri scoppiò a piangere, raccontando il suo “inferno”, durato circa un anno. Bevilacqua fu arrestato dai militari della compagnia di Battipaglia durante uno dei tanti controlli anti prostituzione. I carabinieri notarono l’uomo “scaricare” la giovane donna in litoranea e poi tornare a riprenderla, al termine della serata. A quanto pare, assistettero anche al passaggio di denaro tra i due. Fu a quel punto che entrarono in azione, facendo scattare le manette ai polsi dell’uomo. In verità, l’arresto non fu poi convalidato e Bevilacqua tornò in libertà. L’uomo ha sempre sostenuto che la donna lo avrebbe accusato per “vendicarsi” della conclusione della loro relazione.

Ora, l’assoluzione, come chiesto dal suo legale di fiducia, Pierluigi Spadafora, dopo la precedente condanna a oltre tre anni di carcere. Una richiesta, in relatà, condivisa anche dall’accusa, sostenuta dal Pg Maddalena Russo.