IL FATTO

Prostituta uccisa a Pagani, il manovale vietrese sconterà vent’anni 

Il corpo della giovane bulgara fu trovato vicino al cimitero

PAGANI - Venti anni di reclusione per Carmine Ferrante, l’uomo accusato dell’omicidio della prostituta Nikolova Temenuzhka Petrova, uccisa a Pagani e abbandonata nella sterpaglia alle spalle del cimitero.
L’uomo, ultimo cliente della ragazza, è stato condannato al termine del rito abbreviato celebrato davanti al Gup Alfonso Scermino. Ferrante, difeso dall’avvocato Agostino De Caro, è stato incastrato da una serie di elementi di prova ritrovati dai carabinieri, con un orecchino e un bracciale della vittima spuntati nella sua auto. Le accuse formali di omicidio aggravato dalle minori condizioni di difesa della vittima, occultamento di cadavere, detenzione di arma clandestina e detenzione di munizionamento fecero scattare la misura cautelare il giorno dopo il delitto, dopo le indagini dei carabinieri del gruppo territoriale di Nocera inferiore. L’episodio venne scoperto il 12 agosto 2016, quando fu ritrovato il cadavere della straniera, ma il delitto risaliva a qualche giorno prima, quando Ferrante prese a bordo la prostituta a Sant’Egidio, dove “Nika” esercitava insieme ad altre colleghe, per poi andare in via Leopardi a Pagani, luogo del delitto. Dopo averla uccisa, l’uomo abbandonò il cadavere: il corpo della bulgara fu ritrovato senza vita tra le sterpaglie, in un campo abbandonato, in condizioni di scheletrizzazione avanzate per la presenza delle larve tali da impedire l’individuazione della causa del decesso. Sul corpo c’erano ben evidenti segni di ferite profonde e sospetto strangolamento. La presenza dei gioielli nell’auto del presunto assassino, una Citroen nera ripresa dalle videocamere di sorveglianza del territorio e riconosciuta dalle colleghe di Nika, che ricordavano anche alcuni dettagli del cliente, chiusero la ricostruzione investigativa.
Il giorno dopo il delitto i militari perquisirono l’abitazione del manovale vietrese, rinvenendo pezzi di arma da fuoco da montare e una congrua serie di munizioni di diverso tipo, facendo così scattare il provvedimento di arresto in flagranza. Il Pm titolare del fascicolo Giuseppe Cacciapuoti ha completato la linea della prova, ottenendo il giudizio immediato e la successiva richiesta di processo con abbreviato dalla difesa dell’imputato. L’indagato aveva ammesso solo di essere l’ultimo cliente. Ferrante è finito sotto inchiesta anche per un altro omicidio simile, quello della 19enne romena Mariana Tudor Szekeres, trovata cadavere nel maggio scorso a Salerno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA